Calcio

"Le cose importanti": in uscita
il libro postumo di Gianluca Vialli

I grandi campioni, i grandi esseri umani sono tali perché hanno il potere di rimanere per sempre. Soprattutto le loro idee restano e continuano a germogliare. Questo si può sicuramente dire di Gianluca Vialli, che continua ad avere ancora tanto da offrirci, pensieri su cui riflettere. E proprio questo è il senso del suo nuovo libro, “Le cose importanti”, edito da Mondadori, che uscirà il 9 gennaio 2024, a un anno dalla sua scomparsa.

Sono stati Pier Domenico Baccalario e Marco Ponti a raccogliere le parole di Vialli. Il momento è quello delle riprese per il docufilm La Bella Stagione, diretto dallo stesso Ponti. E in quel momento Gianluca Vialli ha voluto fare il punto su alcuni temi per lui fondamentali, come le esperienze che lo hanno migliorato, i valori che ha incarnato, la consapevolezza della propria vulnerabilità, la forza delle relazioni vere, l’importanza del rigore nel fare le cose ben fatte, della serietà e dell’impegno con cui ci si deve offrire al mondo, un patrimonio di riflessioni che ha voluto condividere con tutti e che ritroviamo appunto raccolte in questo suo libro, Le cose importanti.

I proventi del libro vanno a sostenere la Fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e lo sport Onlus per un progetto specifico: il progetto “MOMALS: monitoraggio e analisi multi-omica della SLA”, dei Centri Clinici NeMO di Milano e Arenzano (GE).

Lunedì 8 gennaio alle ore 21.00 al Teatro Carlo Felice di Genova si terrà inoltre un evento benefico ideato e promosso dalla Fondazione Vialli e Mauro, nel primo anniversario dalla scomparsa di Gianluca Vialli.

L’evento, organizzato con il patrocinio e il sostegno della Regione Liguria, nasce per essere l’ennesimo abbraccio della città di Genova al suo campione, che sarà il protagonista di appassionanti testimonianze e coinvolgenti momenti di intrattenimento. Il format e la produzione dello spettacolo sono a cura di Elastica.

A condurre la serata Ilaria D’Amico e Tommaso Labate, che daranno ritmo alle tante voci del racconto, rievocando in maniera suggestiva le tre grandi direttrici della vita di Gianluca: il calcio, la musica, e le relazioni umane. Il tutto nel segno di quello che è stato forse il suo principale “talento” negli ultimi vent’anni: un’intensa attività di raccolta fondi per la ricerca sulla SLA e il cancro.

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