"Ndo' sta Pickel?"
Sempre lì, lì nel mezzo...
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“Ndo’ sta Pickel?”: lo chiedeva Massimo Coda a Como, dopo il sacco del Sinigaglia, in chiosa ad una partita in cui nel finale una ripartenza del dominante bomber grigiorosso finiva nel nulla in attesa di un mancato movimento del centrocampista congolese.
“Ndo’ sta Pickel?” è diventato un tormentone social da quasi 35mila visualizzazioni sul profilo TikTok ufficiale della Cremonese e la risposta al quesito è arrivata allo Zini, 75 giorni dopo il 3-1 grigiorosso in riva al Lario. Charles, o Charlie come lo chiamano al centro Arvedi, è sempre stato lì, lì nel mezzo della bagarre, al centro del ring a ringhiare come un vero Pitbull.
Il soprannome affibbiatogli da Jungdal è talmente azzeccato che lo stesso Pickel lo rivendica appena può. Ed è il suo modo di giocare: “Vado sempre al cento per cento, in partita, in allenamento, sempre, sono così e non posso cambiare”, ha ribadito sabato allo Zini dopo doppietta e squalifica.
Già, il giallo preso da diffidato è di una pesantezza che Stroppa quantifica subito a suon di decibel, urlando dallo sventolìo del cartellino all’imbocco del tunnel a fine primo tempo. Facile immaginare l’eco negli spogliatoi, perché l’assenza del 6 dalla lotta di Palermo è una concessione al nemico che la Cremo avrebbe volentieri evitato. Non solo per i quattro gol stagionali che lo rendono il secondo marcatore grigiorosso.
Un Pickel così, rabbioso, scattante e letale nella prima rete col Modena, rapace e intuitivo nel secondo gol ai canarini, farebbe comodo sempre e comunque. Ma da buon Pitbull, Charles è così, mai domo, anche sul 4-0 al 45′, su un’azione offensiva esaurita. Mancherà a Palermo, mancherà anche oltre: si è guadagnato la convocazione nella Repubblica Democratica del Congo per la prossima Coppa d’Africa che inizierà il 13 gennaio.
“Ndo’ sta Pickel?”: sempre lì, lì nel mezzo. E finché ne avrà, in Costa d’Avorio, proverà a trascinare la sua nazionale più avanti possibile. Il rischio, per la Cremo, è di doverlo aspettare fino a febbraio inoltrato.
Simone Arrighi