La Cremo ritrova il miglior
Collocolo: "Qui tanta qualità"
Leggi anche:
La scorsa estate c’era la fila per lui: Michele Collocolo da Taranto, classe 1999, fisicità e tecnica da centrocampista moderno condita da inserimenti e qualche perla in fase realizzativa, alla chiamata grigiorossa non ha avuto esitazioni.
Sei stato uno dei migliori centrocampisti della scorsa Serie B e quest’anno sei partito forte. Ora sei tornato titolare dopo qualche settimana meno semplice. Come hai vissuto quel periodo?
“Sono stato fuori qualche partita perché la squadra e forte e ci sono tanti giocatori di livello, alla fine questa per me è un’esperienza nuova. Devo apprendere dai più grandi e capire dove posso migliorare nei momenti di difficoltà. Tra compagni cerchiamo tutti di darci una mano, in più a centrocampo abbiamo tanta qualità e l’importante è che chi scende in campo dia una mano alla squadra. Il campionato è molto lungo e sappiamo che possiamo sempre giocare tutti”.
Sei un centrocampista di rottura, ma anche di costruzione. Come ti trovi negli schemi di mister Stroppa?
“Mi piace giocare sul centro destra perché ho spazio per attaccare la porta, inserirmi e fare gol. Poi il mister chiede palleggio in tutte le fasi di gioco e bisogna farsi trovare preparati. Sono disposto a tutto”.
C’è un giocatore a cui ti ispiri?
“Da piccolo mi piaceva tanto Pogba, poi crescendo ho sviluppato altre caratteristiche. Adesso penso a Valverde del Real Madrid: mi ci rivedo sotto determinati aspetti, chiaramente con le dovute proporzioni”.
Il mister ha detto che per ottenere i risultati ci vuole gamba. Tu sembri uno dei giocatori che l’ha avuta sin da subito.
“Siamo cresciuti tanto, anche a livello fisico. Contro il Venezia siamo stati in dieci per oltre 40 minuti e abbiamo gestito bene la gara. Durante le soste il mister ci fa lavorare tanto sotto questo punto di vista, così da farci trovare pronti in campionato”.
Qual è la caratteristica che ritieni più tua?
“La forza fisica e la gamba per poter fare entrambe le fasi, inserendomi ma aiutando anche i miei compagni quando c’è da rientrare in difesa”.
Hai detto di trovarti bene a destra in coppia con Sernicola.
“Anche lui è un giocatore di grande gamba, a volte sale in attacco lui e a volte invece ci penso io. L’importante è che uno dei due si faccia trovare sempre pronto in area”.
Quanta consapevolezza vi ha dato vincere contro il Venezia? Quando il mister ha inserito Buonaiuto e Okereke cosa hai pensato?
“Ha inserito tanti attaccanti per aiutarci ad allungare la squadra e non restare schiacciati nonostante l’inferiorità numerica, una strategia che ha funzionato. La vittoria ci dà tanta consapevolezza, ma dobbiamo tenere i piedi per terra perché in Serie B tutte le gare sono difficili. Anche contro la Feralpisalò servirà approcciarci con l’atteggiamento giusto e tanta umiltà”.
In alto tutte le squadre stanno correndo. Quanto è frustrante dover fare sempre risultato per scalare la classifica?
“È il primo anno che gioco in una squadra in cui si è “costretti” a vincere, ma credo sia una cosa bella. Ti porta a spingerti sempre oltre, invogliandoti a dare qualcosa in più a partire dall’allenamento per poter ottenere risultati in ogni gara”.
Dopo il successo col Venezia Vazquez ha detto che la Cremonese “in un modo o nell’altro fa almeno un gol”. Questione di presunzione o consapevolezza?
“Nessuna presunzione. Durante gli allenamenti sappiamo e notiamo quanta qualità abbiamo davanti, e già in quei momenti cerchiamo di concretizzare in tutte le situazioni che proviamo. È l’unico modo per farsi trovare sempre pronti in partita”.
In passato hai detto di essere stato stregato dallo Zini, già da avversario.
“Sì, quando ci ho giocato contro mi è rimasto impresso, c’erano 15mila persone e una grande atmosfera. Quest’estate, quando ho ricevuto la chiamata della Cremonese, non ho esitato un solo secondo e ho chiesto al mio procuratore di chiudere il prima possibile. Avevo già questo bel ricordo”.
Hai sempre detto che se sei diventato calciatore è grazie alla tua famiglia.
“Sì, il merito è soprattutto loro. Mi hanno sempre fatto capire l’importanza del mio percorso e ancora oggi mi sostengono di continuo, stanno attenti a tutto”.
Taranto, la tua città, è una piazza calcisticamente importante: ti piacerebbe giocare li?
“Adesso sto facendo il mio percorso e voglio arrivare il più in alto possibile con la Cremonese. Se poi in futuro dovesse arrivare una chiamata e volessi riavvicinarmi a casa, allora ci penserò. Da piccolo mi capitava di andare allo stadio con mio papà”.