Cremonese

Perché la Cremonese
non sta prendendo gol

Giovanni Stroppa sta costruendo sulla solidità difensiva le proprie fortune sulla panchina della Cremonese.

Le quattro gare consecutive senza prendere gol hanno portato i grigiorossi ad essere la miglior difesa del torneo (a pari del Venezia, prossima avversaria in campionato), ma anche il segnale più evidente di una solidità finalmente trovata dopo una prima parte di stagione caratterizza da un’eccessiva fragilità.

I cambiamenti apportati da Stroppa partono naturalmente dal modulo con l’introduzione della difesa a 3, ma approdano ad una diversa concezione nel modo di difendere, oggi maggiormente orientata sui duelli individuali che non alla copertura dello spazio.

Una copertura che in ogni caso rimane presente e ricercata, a differenza di quanto è avvenuto nella prima fase della gestione di Massimiliano Alvini, un tecnico con un’impostazione fortemente focalizzata sull’uomo.

Il cambio di passo, rispetto alla prima parte di questa stagione caratterizzata dalla gestione di Davide Ballardini, si nota sia nel totale dei duelli ingaggiati (+12%) sia in quelli specificamente difensivi (+8%).

L’efficacia di questi duelli ha anche portato ad una leggera riduzione dei falli (-3%), ma anche ad una diminuzione delle palle recuperate (- 5,5%), nonostante un’intensità nel pressing rimasta sostanzialmente stabile tra le due guide tecniche.

In aumento anche le spazzate che oggi sono circa un terzo in più (+31,25%) e che indicano la volontà di prendersi meno rischi possibile in difesa.

L’aumentare delle percentuali medie di possesso palla (dal 50,09% di Ballardini al 55,1% di Stroppa) ha comportato anche un aumento dei palloni giocati e, di conseguenza, di quelli persi (+8%).

Se è vero che il valore medio degli expected Goals* concessi è aumentato (passando da 0.81 di Ballardini a 0.98, circa il 21% in più) è altrettanto vero che oggi i grigiorossi sono la formazione ad averne sommati meno di tutta la Serie B. La media dei gol subiti, invece, è rimasta stabile: 0,8 a gara.

La Cremonese, oggi, è anche la seconda formazione ad aver subito e a subire mediamente meno tiri di tutta la categoria dopo il Modena, ma sotto la gestione Stroppa, pur a fronte di un volume maggiore complessivo di conclusioni concesse, la percentuale di conclusioni nello specchio lasciate agli avversari è calata dal 40,54% al 35,1%.

In realtà, a livello di statistiche difensive, anche nelle ultime quattro uscite, i grigiorossi hanno offerto prestazioni sostanzialmente in linea con le medie registrate dal tecnico di Mulazzano, ma sono comunque riusciti a tenere la porta blindata.

Ciò è dovuto ad un mix di prestazioni individuali, con una crescita del terzetto arretrato e il buon impatto avuto da Jungdal, ma anche ad avversari per certi versi poco probanti: solo la FeralpiSalò ha segnato meno reti di Spezia, Brescia, Pisa e Lecco.

Il cambio di paradigma difensivo, in ogni caso, sta portando benefici alla Cremonese, anche se la retroguardia grigiorossa sarà chiamata ad uno stress test importante sabato 9 dicembre quando allo Zini arriverà il Venezia capolista e col secondo miglior attacco del torneo.

Mauro Taino

*Expected Goals (xG): una misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in gol.

Dati Wyscout S.p.A. (wyscout.com)

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