"Amarsi ancora" allo Zini
ha un sapore Speziale
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La Coppa come aperitivo, il campionato per la grande abbuffata: la Cremonese torna a banchettare allo Zini, azzannando lo Spezia e lanciandosi verso una risalita che domenica porterà una fetta di Sud nella trasferta segnata da settembre col circoletto grigiorosso sul calendario. Prima di pensare a Brescia e alle rondinelle, la fauna della cadetteria porta gli aquilotti liguri in via Persico, in un nido depredato nelle sei giornate casalinghe precedenti. Tra i tabù da sfatare, pure quello degli ex allenatori, con Alvini che un anno fa da queste parti cercava un successo mai arrivato nella sua gestione grigiorossa ma oggi arriva da rivale con vigilia avvelenata dal programma di Coppa e alla guida di una nobile decaduta. Proprio a Cremona, a maggio scorso, iniziava il dramma ligure con lo Spezia risucchiato nelle sabbie mobili della serie A e infine amaramente retrocesso nello spareggio col Verona. Corsi e ricorsi da perderci il sonno, non il senno perché il duello dello Zini è troppo importante per entrambe.
Stroppa lo sa bene e propone una Cremo feroce. Il tecnico lodigiano lascia a Castagnetti le chiavi di una fuoriserie pronta a ingranare le marce elevate anche in casa, lungo le autostrade concesse dal generoso navigatore alviniano. Ai fianchi dell’equilibrista grigiorosso – tornato regista da Oscar – gli stessi interni di Cittadella: il maratoneta Pickel e lo slalomista Buonaiuto. Davanti, i totem: Vazquez e Coda, con Okereke in panca dopo gli alti (pochi) e bassi (tanti) delle ultime uscite. A mettere le ali alla Cremo sono gli esterni Sernicola e Zanimacchia, elastici di una fionda che impallinerà lo Spezia a ripetizione. I quinti si prendono la ribalta asfaltando un’avversaria naif in fase di copertura e ricostruzione.
Dalla pressione nascono le prime occasioni, con Vazquez che ci prova addirittura da quaranta metri dopo rinvio sbagliato di Dragowski. Un break di Castagnetti spalanca l’area a Coda: sinistro a lato al 10’. Un minuto dopo la Cremo passa. Pickel d’esterno arma Coda, botta del 90 respinta, restauro di Sernicola che rientra sul sinistro e disegna un capolavoro dei suoi per l’1-0 e il suo primo gol stagionale. Giornata di prime volte. Dal quinto di destra a quello di sinistra, Zanimacchia, per un 2-0 nobilitato da un tacco visionario del Mudo: alla mezz’ora la Cremo è in dominio e non accenna ad innescare il pilota automatico. Dragowski diventa decisivo su Coda in un paio di occasioni che potrebbero depotenziare il secondo tempo.
Nella ripresa Stroppa non cambia, vuole chiuderla e chi meglio di Coda può fare al caso suo? Al 51’ corner di Castagnetti, testa di Vazquez, Dragowski respinge ma il bomber Massimo è lì pronto a terminare la missione: 3-0. Titoli di Coda? Non ancora, tra gli appunti finiscono un gol annullato ad Esposito per fuorigioco, un paio di sgasate di Kouda e il moto perpetuo di un Sernicola instancabile capace di diventare terzino e attaccante aggiunto. Nel mentre, passerelle per Zanimacchia, Pickel, Vazquez, Bianchetti e Buonaiuto, con il 10 ancora a caccia del primo acuto in stagione. Prima del sipario, applausi per un paio di parate di Sarr, rosso a Nikolau per entrata killer su Collocolo, tiro al bersaglio di Coda.
In un pomeriggio così Speziale allo Zini, l’abbraccio del popolo grigiorosso è per tutti. Tre vittorie di fila in dieci giorni, un biglietto in tasca per l’Olimpico di Roma, la prima gioia in campionato sotto la Sud, il primo clean sheet dell’era Stroppa, le prime volte di Sernicola e Zanimacchia, il coro “Amarsi ancora” intonato dopo il tris allo Spezia per serrare le fila in vista del derby col Brescia: tra aquilotti ieri e rondinelle domani, la Cremonese di oggi ha già messo le ali.
Simone Arrighi