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festa finale il 21 maggio
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Sei anni fa, al Tombolato di Cittadella, con la Cremonese in 9 contro 11 e il risultato di 1-1 messo a ferro e fuoco dai locali, Cavion mandava a futura memoria una vittoria fatta di carattere e sofferenza. Il suo gol nel recupero, con un contropiede diventato virale negli anni nelle chat del tifo grigiorosso, è diventato uno spartiacque nella storia dei duelli tra Cremo e Citta, costati anche dolori atroci in serie C.
In sei anni è cambiato il mondo per i veneti. Tra stagioni d’oro con tanto di playoff fino al grande salto mancato e continue rivoluzioni di mercato, i granata si sono presentati al via dopo un campionato di sofferenza con salvezza conquistata all’ultimo. All’appello dell’anticipo di venerdì, il Cittadella arriva con 13 punti (gli stessi della Cremo) e una squadra disegnata per il 4-3-1-2 da mister Edoardo Gorini. Una sorta di marchio di fabbrica per i veneti, che condensa una fase offensiva con attaccanti in grado di guadagnare la profondità e una fase di non possesso fatta soprattutto di aggressione e recupero palla.
A catturare le attenzioni degli addetti ai lavori, nel Cittadella costruito dal direttore generale Stefano Marchetti con colpi low cost dalla serie C e scommesse, c’è il talento del classe 2003 Claudio Cassano, cresciuto nelle giovanili della Roma e in grado di coprire più ruoli d’attacco, dall’esterno offensivo alla seconda punta.
Reduce dal ko di Pisa, il Cittadella è alle prese con alcuni infortuni: il difensori centrale Frare resta in dubbio, il collega di reparto Angeli a capitan Branca usciti malconci dall’Arena Garibaldi faranno il possibile per esserci.
Le due prossime sfidanti si affronteranno nel primo scontro diretto in campionato per poi ritrovarsi martedì alle 15:00 allo Zini in Coppa Italia. Per entrambe, la priorità è fuori discussione: fare punti venerdì, per rimettersi in moto dopo brusche frenate.
sa