Fagioli, squalifica sotto l'anno
Incontri sospetti a Torino
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Appare sempre più vicino l’accordo tra Nicolò Fagioli e la procura federale per il patteggiamento del centrocampista della Juventus nell’ambito della vicenda calcio scommesse.
Nella giornata di ieri, lunedì 16 ototbre, il dialogo tra i legali del classe 2001 e gli inquirenti è diventato un incontro de facto, con una soluzione concordata che sembra ormai la naturale conclusione della vicenda. La squalifica dovrebbe essere inferiore all’anno, ma non inferiore ai 7-8 mesi, forse qualcosa in più. Uno sconto sulla pena prevista di 3 anni figlia non solo della collaborazione di Fagioli, supportato dal club, ma anche di un pentimento cui è seguito un percorso personale che lo ha visto avvalersi anche dell’assistenza di uno psichiatra.
Il Corriere dello Sport racconta di una visita della Polizia nei giorni in cui la Juventus veniva penalizzata di 10 punti in classifica per il caso plusvalenze e l’ex Cremonese era alle prese con un lungo infortunio. Gli agenti si sarebbero presentati a casa del centrocampista bianconero seguendo i movimenti di un indagato chiave in questa operazione che avrebbe incontrato Fagioli in un bar di Torino.
Un contatto che avrebbe poi spinto gli inquirenti a presentarsi a casa del 22enne dando di fatto via al percorso che ha poi portato alla confessione e alla consegna dei propri dispositivi da parte dello stesso Fagioli, ma che ha anche permesso di allargare l’inchiesta ad altri calciatori.
Nel frattempo, Fabrizio Corona, ha paventato un legame un contatto con “alcuni serbi, brutta gente”, per citare le parole dello stesso Corona al Giornale, che, sempre secondo questa versione, “andarono a cercare Fagioli alla Continassa, davanti al ritiro della Juventus, ma non lo beccarono”.
Ulteriori indizi di una vicenda legata certamente ai problemi della promessa bianconera, ma che appare anche ogni giorno più grande di lui.