Cremonese

Altro colpo di Man allo Zini
Così Pecchiamo di fragilità

L’uomo partita Man rincorso da Castagnetti (foto Sessa)

La capolista lascia Cremona con dieci punti di vantaggio. Il Parma dei record esalta il lavoro dell’ex grigiorosso Fabio Pecchia che torna allo Zini per la prima volta dopo la festa promozione sotto la Sud e rivolgendosi alla Nord vede i suoi impallinare Sarr quel tanto che basta per proseguire la fuga in cima alla B. Sin qui la legge dei primi della classe, perfettibili ma infermabili – sei vittorie e due pareggi, terzo successo in trasferta -, ma la Cremo? La solita incompiuta davanti al proprio pubblico, per una sera rafforzato in curva dai granata di Reggio Emilia.

Quinta volta allo Zini in otto giornate, seconda volta ko, tre punti su quindici raccolti nel proprio feudo: un’emorragia che Stroppa sta provando a rimarginare col gioco senza trovare conforto negli episodi. Che sono poi decisivi, volenti o nolenti. “Niente regali”: aveva avvertito il tecnico alla vigilia. Il primo cadeau la Cremo degli stessi undici di Cosenza rischia però di impacchettarlo subito. Avvio grigirosso shock e tre minuti di arrembaggio crociato culminati col gol di Sohm: destro a giro dopo spunto da fuori categoria di Bernabè ma il fuorigioco del catalano ex Barça e City resetta lo 0-1.

La scossa defibrilla i grigiorossi che riprendono le chiavi di casa e aprono il loro match. Ci provano gli incursori Collocolo e Abrego all’8’: primi grattacapi per Pecchia. Segnali del bomber da un gol a partita arrivano al 19’: scodellata del Mudo per Coda, stop e tiro al volo di sinistro da posizione impossibile, Chichizola non trema. È un crescendo grigiorosso: in cinque minuti la Cremo costruisce quattro occasioni con protagonisti Vazquez e Sernicola. La migliore porta al 25’ al gol dell’argentino, ma il suo primo centro in campionato è annullato da un fuorigioco del 17. La frazione termina in parità anche per reti cancellate dal Var.

Nella ripresa out Ravanelli, sul ring Bianchetti: cambia il perno centrale causa terreno dissestato (che succede allo Zini?) ma il canovaccio di una Cremo in pressione non si modifica. Dal nulla, al 54’, Hernani Jr trova il tiro della domenica che fa fare brutta figura a Sarr: bordata effettata, la cosiddetta “maledetta” (dai portieri) che spiove improvvisamente sotto la traversa con traiettoria insondabile cambia volto al match.

La Cremo rincorre ma fatica a rendersi pericolosa. Serve una punizione di Castagnetti, con deviazione, a rimettere i grigiorossi in carreggiata: 1-1 al 64’.

Come già accaduto nel recente passato, appena la Cremo segna, si consegna: Bianchetti non argina Bonny, Sohm taglia fuori Lochosvhili, Man sbuca da destra oltre la linea difensiva locale e con scavetto manda per le terre Sarr: è l’immediato 1-2 che il Var certifica dopo sbandierata precipitosa del guardialinee. Il pari ha resistito 120 secondi.

Stroppa molla gli ormeggi e al subentrato Okereke aggiunge Ciofani, Majer e Quagliata: la Cremo produce, soprattutto a destra con Sernicola, ma somma cross a statistiche pessime al tiro. La mira è da registrare, il Parma non porta a casa lividi e i grigiorossi si ritrovano invece a leccarsi le ferite. Se non si sbloccano tutti gli attaccanti è grigia, se non si blinda il fortino è nera.

Stroppa lo sa e lo ha ammesso nel post partita: questa Cremo è forte, sa giocare bene e aver messo alle corde la capolista ne è la riprova. Ma in serie B alla consapevolezza serve aggiungere concretezza, in uno Zini che tanto sta dando in termini di sostegno e poco sta ricevendo in fatturato di punti. Va trovato un lucchetto alla porta di casa perché basta uno spiffero per subire l’ennesimo colpo di Man in via Persico. Ad oggi, Pecchiamo ancora di troppa fragilità.

Simone Arrighi

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