La prima gioia sotto la Sud
si è sQuagliata sul più bello

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Dalla doppia rimonta di Reggio Emilia al duplice rammarico dello Zini: stesso risultato, 2-2, tecnico e approccio diverso, con la prima Cremonese di Stroppa che cambia pelle, va avanti due volte contro l’Ascoli ma complice anche l’ingenua espulsione di Quagliata finisce in apnea subendo il pari. Altri rimpianti sotto la Sud, per un decollo di nuovo rimandato nello stadio di casa, a digiuno di successi dopo quattro partite a Cremona.
Stroppa cambia con gradualità i connotati della Cremo: in difesa esordio per Antov, con Bianchetti, Lochosvhili e Quagliata. Davanti Vazquez affianca Coda con Buonaiuto sull’out di sinistra e Zanimacchia esterno destro a tutta fascia. Castagnetti, oltre ad essere il cervello in mezzo al campo, è anche il primo a prendere la mira: al 12’ è Viviano a togliere dal sette una punizione del mancino che ha superato le 150 presenze in grigiorosso. Un minuto dopo è show del Mudo: esterno sinistro ad armonizzare per l’acuto di bomber Coda, vero deus ex machina di una Cremo che nel reparto offensivo è monopolizzata sul tabellino dall’attaccante di Cava de’ Tirreni. Il vantaggio aggiunge verve ai grigiroossi che dominano il gioco tentando di percorrere strettoie per stanare ulteriormente l’Ascoli.
La squadra di Viali però, senza strafare, aspetta e riparte. Al 25’ basta una sbandata per perdere di vista Mendes, cross per Nestorovski che incorna su Lochosvhili, deviazione a marcature saltate e Manzari in girata fa l’improvviso 1-1. La Cremo perde fiducia, Quagliata guadagna il primo giallo di una giornata da dimenticare.
Nella ripresa ci prova prima l’Ascoli con Milanese e Nestorovski, poi è Coda a prendere il tempo su corner senza trovare la porta. Un’eccezione che conferma la regola del bomber: al 60’ una traccia di Vazquez lasciata scorrere da Buonaiuto innesca ancora il 90, rapido, furtivo, preciso e letale con la girata mancina del 2-1 e il quarto gol in quattro presenze grigiorosse. Peccato però che poco dopo Quagliata si regali una nottata insonne, dimenticandosi di essere già ammonito e prendendosi un secondo, evitabilissimo giallo per un’entrata da dietro incomprensibile nella metacampo marchigiana.
L’ultima mezzora con un uomo in meno impone contromisure: mister Stroppa mette Majer, Pickel, Ghiglione e Tsadjout, con Okereke già nella mischia ma troppo nervoso dopo qualche errore che spazientisce lo Zini. Corta in mediana e a corto di energie, la Cremo concede ma regge fin quasi al gong. I crampi di Antov diventano fotografia di una partita che dagli spalti vorrebbero simile a quella di Terni. E invece… il destino stavolta presenta il conto: l’Ascoli ci crede e dopo un paio di tentativi arriva al pareggio, all’88’, con Rodriguez dopo smanacciata di Sarr su Mendes.
Una beffa, con complicità grigiorosse evidenti. Uno spreco, per una vittoria che si è sQuagliata sul più bello.
Simone Arrighi