Cremonese

Missione qualità: tecnica
e possesso per la nuova Cremo

Stroppa dirige la Cremo in allenamento

Il dado è tratto: con Giovanni Stroppa la Cremonese ha avviato la missione-qualità. Se il suo predecessore, l’esonerato Davide Ballardini, puntava su solidità e imprevedibilità, il credo del nuovo manico fa voltar pagina al centro Arvedi.

Squadra dominante nel gioco, padrona del pallone, con piedi buoni in campo che sappiano però correre e sacrificarsi: questa la volontà del tecnico di Mulazzano. L’indizio su Vazquez, “può ricoprire quattro ruoli”, apre alla fantasia: se rivoluzione deve essere perché non azzardare puntando sull’estro, la visione, la capacità di dare del tu al pallone di molti elementi in rosa.

E se davanti a quel “caffè al bar” citato da Stroppa in conferenza per contestualizzare certi discorsi ci fosse davvero un progetto di Cremo con El Mudo al centro del villaggio per liberare due punte sulla carta complementari(ssime) come Okereke e Coda? Forse è fantaCremo ma per una piazza che in estate ha sognato in grande svegliandosi presto con pochi punti e tanti rimpianti, ipotizzare una squadra finalmente consapevole della propria forza è una necessità più che un desiderio.

La scelta della società, ribadita dall’amministratore delegato Uberto Ventura alla presentazione di Stroppa, va proprio nella direzione di valorizzare il sontuoso mercato fatto. C’è qualità in ogni angolo dello spogliatoio grigiorosso, ora serve portarla allo Zini che in quattro gare stagionali non ha mai visto i suoi vincere entro il 90esimo.

Nemmeno in Coppa Italia con il Crotone, oggi in C ma solo tre anni fa in serie A grazie proprio a Stroppa. Nel 2020 la prima scalata dell’allenatore lodigiano, nel 2022 la seconda, stavolta a targa brianzola. Quel Monza, autentica fuoriserie per la cadetteria, partì con sei punti in cinque giornate. Vi ricorda qualcosa?

Simone Arrighi

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