Da Ballardini a Stroppa:
come cambia la Cremonese
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L’insoddisfazione di Reggio Emilia, una domenica di riflessione, un lunedì d’azione: così la dirigenza della Cremonese ha scandito gli ultimi giorni arrivando alle 18:15 di ieri a comunicare l’esonero di Davide Ballardini, che resterà sotto contratto con il club grigiorosso fino a giugno 2025.
Le scelte di formazione, una panchina extra lusso, la confusione tattica dopo il 2-0 della Reggiana: tutti elementi che hanno convinto i vertici a sondare nuove strade per far ripartire la Cremo. Anzi, per farla partire: perché di fatto nelle sei partite stagionali l’unica volta che i grigiorossi hanno vinto nei 90′ è stato a Terni dove per stessa ammissione di Ballardini si è conquistato un successo oltre i meriti.
Le ondivaghe prestazioni con Catanzaro, Bari e Sampdoria, unite al primo tempo di Reggio Emilia e qualche frecciata lanciata in sala stampa su rosa ampia e mal di pancia hanno incrinato il rapporto tra tecnico e dirigenza. La campagna acquisti di primo livello, la possibilità di avere in pratica due scelte di alto profilo per ogni ruolo non è stata tradotta da Ballardini in punti in classifica: motivo per cui la società ha scelto di cambiare subito, per provare a non far scappare troppo lontano la lepre Parma e non vedersi sfilare ai fianchi le altre possibili contendenti per la lotta di vertice. Perché sì, se mai ce ne fosse bisogno, questa scelta di cambiare subito è segnale di voler puntare in alto.
Anche l’esperienza di un anno fa con l’esordiente in A Massimiliano Alvini può aver avuto il suo peso specifico. Con una B da azzannare, la volontà del club è stata di accelerare i tempi di un cambiamento. Sulla piazza, il tecnico a disposizione con il curriculum più importante in B negli ultimi anni è Giovanni Stroppa, promosso in A con Crotone e Monza rispettivamente nel 2020 e nel 2022.
Due scalate costruite con il 3-5-2 come schema base, piuttosto complicato da adottare con la rosa grigiorossa a disposizione. Ma nel percorso da allenatore dell’ex centrocampista di Milan, Lazio, Foggia, la veste tattica adottata è passata anche per il 4-3-3 e il 4-3-2-1 con Sudtirol e Pescara, con proposa di un calcio offensivo e di possesso palla.
Un cambio di prospettiva netto insomma, per una Cremonese che l’unica rincorsa dovrà farla ai primi posti in classifica.
Simone Arrighi