Cremonese

Una Cremo dalle molteplici
soluzioni affina l'intesa

Mister Davide Ballardini

E’ una Cremonese modulare e dinamica, pronta anche a cambiar pelle, quella vista all’opera nelle prime due amichevoli pre-stagionali.

Il diverso livello degli avversari, ma non solo quello, ha consentito di notare tatticamente una Cremonese diversa, e pronta a scegliere tipologie diverse di struttura e sviluppo a seconda delle situazioni.

Se nella prima sfida ai dilettanti del Pieve di Bono vi era stato modo di saggiare essenzialmente la proficuità degli attaccanti nello sfruttare la costante manovra offensiva, in occasione della seconda gara, contro il più quotato Lumezzane, c’è stato ovviamente modo di valutare anche la fase difensiva.

Diversi approcci anche per quanto concerne il modulo di gioco. Nella prima partita Ballardini aveva proposto il 4-2-3-1, mentre contro i rosso-blù ha scelto il 4-3-3, con relative novità anche per quanto riguarda il ruolo di alcuni giocatori.

Castagnetti è stato impiegato non da mediano, come nella precedente uscita, ma da regista purissimo, protetto da due interni di dinamismo e lotta come Pickel e Milanese, potendo così avere molto spazio per orchestrare la costruzione di gioco, ma la novità più sostanziale è stata la posizione da “falso nuove” di Franco Vazquez.

Vazquez aveva già giocato molte partite in questo ruolo con la maglia del Parma nel corso della passata stagione, ed ha interpretato la posizione in modo moderno, muovendosi molto in appoggio ai compagni per poter dare uno sbocco di qualità alla manovra, ma facendosi poi comunque trovare pronto in area di rigore allorché il gioco si sviluppava sulle corsie laterali, come dimostrato in occasione del gol dell’1-0.

Il suo movimento, dedito a togliere punti di riferimento ai difensori centrali avversari, ha inoltre aperto praterie da attaccare in profondità per gli attaccanti esterni Zanimacchia e Felix Afena-Gyan, pronti a sfruttare la propria velocità.
Molto coinvolti nel gioco, tanto nella prima partita quanto nella seconda, sono poi stati i terzini. Sernicola, Quagliata, Ghiglione e Valeri, sono stati tutti costantemente partecipativi nel sovrapporsi per cercare il cross, dalla trequarti come dal fondo.

Per quanto riguarda la fase difensiva la Cremonese ha alternato due soluzioni. A tratti si è abbassata (esterni offensivi compresi) per compattarsi e chiudere più linee di passaggio possibili agli avversari, mentre in altri momenti si è alzata in un coordinato pressing alto.
Particolare il movimento del regista Castagnetti, chiamato in alcuni frangenti ad alzarsi molto per “braccare” il regista avversario (l’ex grigiorosso Pesce in occasione della sfida col Lumezzane). A quel punto immediatamente i due interni si schiacciavano ed allineavano, andando a ricreare occasionalmente una granitica mediana a due elementi.

Negli ultimi venti minuti dell’ultima partita c’è stato poi spazio anche per il modulo 4-4-2, con Okereke molto vicino a Ciofani (e quindi con fraseggi stretti più frequenti) e con il nuovo arrivato Collocolo schierato da esterno destro offensivo. Da quella posizione l’ex Ascoli ha fatto comunque valere la sua propensione efficace all’inserimento offensivo, già palesata nella sua esperienza marchigiana. Contemporaneamente l’esterno di lato opposto, Sekulov, brillante da trequartista contro i dilettanti trentini, si accentrava molto in diagonale per cercare spazi opportuni per il tiro in porta.

Insomma è una Cremonese con tante frecce al proprio arco quella che si sta vedendo in questa interessante estate grigiorossa, e Ballardini da buon arciere punta a scegliere ogni volta quella giusta per poter colpire (sportivamente, s’intenda) gli avversari.
Le prossime sfide serviranno a verificare le situazioni descritte ed a vederne di nuove in un processo di crescita globale che pare costante.

Roberto Moscarella

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...