Dilettanti ad Abete: "Se non
cambia riforma finisce tutto"
Duecentosettantuno società di calcio dilettantistico da tre regioni diverse: per la precisione 218 lombarde, di cui 5 cremonesi (dall’Eccellenza alla Seconda categoria), 35 piemontesi e 18 laziali. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Duecentosettantuno società di calcio dilettantistico da tre regioni diverse: per la precisione 218 lombarde, di cui 5 cremonesi (dall’Eccellenza alla Seconda categoria), 35 piemontesi e 18 laziali. Tutte hanno scritto, unendo le forze, al presidente della LND nazionale Giancarlo Abete chiedendo con forza che la riforma governativa del lavoratore sportivo venga rivista.
Si parla di Contratto Collettivo che impone scadenza che invece tra i dilettanti dovrebbero essere più flessibili, di clausole a tutela del datore di lavoro che mancano, di premialità bassa per chi, tra i Pro, potrebbe saccheggiare il mondo dei dilettanti e ancora di contributi Inail non ben precisati. Insomma, con questa riforma il rischio è di fermare il gioco con le società pronte a scioperare e fare saltare il banco.
G.G.