Vanoli, terzo ko di fila
vince Cento 76-67
Arriva la terza sconfitta di fila per la Vanoli Cremona che cade al PalaRadi con la Tramec Cento 67-76. I Cremonesi, ancora senza Denegri, gestiscono i ritmi in ottica playoff senza forzare troppo il risultato, per gli ospiti un super Archie con 18 punti e 19 di Tomassini.
Inizio molto difficile per la Vanoli Cremona che non solo ne prende 20 in un quarto, ma dei soli 10 segnati, 8 arrivano dalle mani di Mirza Alibegovic. La Tramec dalla sua può contare su Moreno e un Mussini molto ispirato, ma la vera arma in più di Cento è la difesa, quasi impenetrabile nel pitturato, che costringe Cremona a dei tiri forzati dall’arco (2/8 da tre), Cavina anche ruotando gli esterni non trova la risposta che vorrebbe.
Nel secondo quarto la musica non cambia con Cremona che vive di fiammate e Cento molto più organizzata soprattutto in regia. Per i biancoblù pesa l’assenza di Denegri, anche in questa giornata fermo ai box. L’antisportivo assegnato a Tomassini sembra in un primo momento accendere la controffensiva cremonese, ma è un fuoco di paglia (21-32) prima che l’uragano Archie si abbatta sulla Vanoli con 7 punti in due possessi che valgono il 24-39 che chiude il primo tempo.
Alla ripresa sembra ancora una volta non cambiare il copione: Cento organizzata, Archie letale e soprattutto capace di colpire anche sul piano mentale un giocatore esperto come Pacher, ospiti che vanno così sul 31-48. In una manciata di possessi però la Vanoli si organizza difensivamente: la difesa blocca per tre azioni di fila Cento e Piccoli ci mette anche una palla rubata, Cremona si porta così prima sul 43-52 poi chiude alla mezzora 48-54 grazie ad una offensiva corale (solo Pacher in doppia cifra con 10 punti).
Nell’ultimo quarto la Vanoli batte qualche colpo ma Cento con Archie prima e con Marks dopo riesce sempre a rispondere ai tentativi di rivalsa cremonese. Cavina dalla sua da qualche minuto a Zacchigna e Ndzie per preservare i suoi per in ottica playoff, vince la Treamec Cento 67-76 in un quarto periodo che sul finale è sembrato più un garbage time.
Lorenzo Scaratti