Per Doveri di cronaca:
col Verona niente rigori
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A Verona l’errore dell’arbitro Mariani era passato quasi sotto traccia a causa di una Cremo troppo brutta per essere vera. Minuto 47’, Hien interviene su Dessers in area e con più si riguarda quel replay con più si fa fatica ad intuire i motivi del rigore negato ai grigiorossi, quella sera in biancolilla con Gianluca Vialli sul braccio. Si era sul 2-0 Hellas, vero, la Cremo dava solo sporadici segni vita, altrettanto vero, ma nel gelo del Bentegodi quel penalty avrebbe potuto riscaldare la ripresa. Var e Avar, Di Paolo e Abbattista, non se la sentirono di contraddire la percezione di Mariani dal campo.
Allo Zini, un girone dopo, non può e non deve passare sotto l’uscio la conduzione di Doveri. Troppe le decisioni che lasciano cicatrici sull’1-1. Al 62’ è il Var Irrati a richiamarlo per il buffetto di Quagliata. L’unica inquadratura che lo pizzica è lunare, arriva da sopra la curva Nord e condanna il mancino grigiorosso neo entrato e prematuramente uscito: il rosso punisce la condotta antisportiva, non la violenza del contatto enfatizzata da un marcantonio come Dawidowicz che frana al suolo. L’ingenuità è di Quagliata, ma con questo metro diventa rischioso indagare ogni minimo contatto.
Di clamoroso c’è l’episodio che nel recupero avrebbe potuto portare la Cremo a undici metri dalla terza vittoria nelle ultime quattro gare di campionato. Nell’area scaligera spiove un pallone che cercano di calamitare in due, Djuric e Buonaiuto, Golia e Davide. Non c’è possesso e l’azione è a pochi metri da Doveri. L’attaccante del Verona salta e in ricaduta frana sul fantasista grigiorosso. Arbitro, Var, Avar lasciano correre mentre i compagni di squadra di Djuric già si disperano per la frittata al 95’.
Note a margine. La Cremo avrebbe dovuto evitare di arrivare con l’acqua alla gola? Sì. Dessers avrebbe dovuto segnare di testa poco prima solo soletto davanti a Montipò? Sì. Quagliata avrebbe dovuto evitare quel gesto insensato nella partita più importante della stagione? Sì. Tutto ciò non toglie il dubbio che nel doppio confronto col Verona alla Cremo qualcosa non sia stato riconosciuto.
Simone Arrighi