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Gussola, il Bergamonti Day è un
successo: più di 600 centauri

E’ stato un giorno bello, di quelli da ricordare, quello dedicato al Bergamonti Day. Più di 600 centauri con il deretano ben piantato su due ruote (o anche quattro) di ogni tipo e cilindrata, dai Ciao Piaggio ai leoni di grossa cilindrata da strada. Un giorno bello quello della memoria, della festa, delle novità e della voglia di stare insieme.

LA MEMORIA – Gussola, in campo motociclismo, ha raccontato tanto, e tanto ha ancora da raccontare. A partire dal suo figlio migliore, quell’Angelo Bergamonti indiscusso campione di Motociclismo partito per le piste del cielo all’inizio di un aprile carico di nuvole e pioggia. Era il 1971 e sono passati 52 anni. Ieri la sua Gussola ha voluto ricordarlo a imperitura memoria. C’era già il monumento, ora c’è una teca, al primo piano del comune, con i suoi cimeli. Tuta, guanti, stivaletti, maglia, coppe e una foto, bellissima in bianco e nero, quella dell’ultima partenza in quel di Riccione, in quella maledetta Mototemporada che lo volle con se per sempre. Ad inaugurarla il sindaco Stefano Belli Franzini e buona parte dell’Amministrazione gussolese, il presidente del Motoclub Claudio Bonaldo oltre alla figlia di Angelo, Laura Bergamonti.

“Siamo molto felici ed orgogliosi per questo riconoscimento dato al papà – ci ha detto Laura – e in particolare vogliamo ringraziare il sindaco che ha coronato un’attesa che erano anni che doveva essere soddisfatta. E’ un riconoscimento dato al papà davanti a tutta la popolazione di Gussola. Tutto l’affetto per mio padre resta per noi un’emozione straordinaria, anche perché io l’ho conosciuto poco. E’ una dimostrazione che lo mantiene sempre vivo ed ogni anno imparo sempre qualcosa di più dai racconti degli amici che l’hanno conosciuto ed è un modo per me di aggiungere dei tasselli alla vita del papà che ho conosciuto poco perché è stato strappato alla vita troppo giovane. Una manifestazione di grande amore nei suoi confronti ed è per noi il sostegno per non dimenticare mai”.

“E’ un’inziativa importante – ha ribadito il sindaco Stefano Belli Franzini – che come amministrazione abbiamo voluto in maniera decisa perché Gussola è giusto che onori il nostro campione. Sin da ragazzini siamo cresciuti con il mito e il ricordo di Angelo Bergamonti e con questa scelta chiunque sale le scale del palazzo municipale può apprezzare e visionare quelli che sono i cimeli e quindi anche il suo ricordo. Credo che questo sia un messaggio importantissimo anche per le future generazioni che possono da questa bacheca iniziare a conoscere il nostro campione gussolese ed apprezzare nello stesso tempo quelle che sono state le sue gesta, la sua tenacia e la volontà di emergere e di raggiungere risultati facendosi pure da solo”.

“La teca di Angelo Bergamonti – ha spiegato Claudio Bonaldo – è il ricordo dei suoi effetti personali, della tuta del momento in cui purtroppo ci ha lasciato in quella corsa di Riccione nel 1971. Abbiamo sempre tenuto questo cimelio nel nostro club e adesso, visto che l’amministrazione ci ha fornito questo spazio per renderla visibile così chiunque sale può vedere e ricordare quello che è stato il nostro campione. E’ il nostro campione di Gussola, qui dentro ci sono i ricordi più belli che potevamo dare e li abbiamo dati volentieri e siamo orgogliosi di vederli qui”.

LA FESTA – E’ stata festa grande, sin dal primo mattino, perché poi il popolo dei motociclisti è anche questo. O soprattutto questo. Si ritrovano, parlano tra loro, salutano gli amici, spiegano a chi si avvicina le loro moto e poi partono. Son partiti da tanti luoghi, da soli o in gruppo, per arrivare a piazza Comaschi e ritrovarsi. L’aperitivo a Solarolo, la commemorazione, il Cremona Circuit e poi il pranzo per tanti a Gussola con lo street food, vera grande novità di quest’anno che ha reso il Bergamonti Day ancora più inclusivo e capace di trattenere tanti. “Oltre 600 – ci spiega Sante Granelli, direttore sportivo del Motoclub Bergamonti – i partecipanti. Abbiamo raggiunto i numeri che facevamo 10 anni fa”. I motociclisti hanno iniziato a arrivare presto, seguiti da uno straordinario gruppo di volontari del motoclub. Eterogeneo, fatto da volontari di lungo corso e da ragazzi, a piedi o in moto, ma tutti pronti a fare la loro parte. Ci sarebbero tante storie da raccontare tra quelle raccolte da chi era in piazza. Una ve la vogliamo dire. In piazza Comaschi, tra le varie moto moderne e le vespe, ce ne era una rossa brillante. Una Moto Guzzi storica condotta da Giorgio Lena. Era una delle moto che si era costruito pezzo per pezzo il Cavalier Antonio Baroni di Casalmaggiore. Il Cavaliere non c’è più (è morto a 96 anni il 23 marzo del 2019) ma vedere la sua moto in piazza (ha partecipato a tutti i raduni possibili sino a che ha potuto) qualche brivido addosso ce lo ha messo. “Ho dovuto mettere a posto poche cose – ci ha spiegato Giorgio Lena – e dopo averle sistemate è partita al primo colpo”. Un motore perfetto, come perfette erano le mani ed i disegni di Baroni che le moto se le assemblava nel garage di casa. C’erano altre moto storiche anche esposte. La festa, e il ricordo spesso viaggiano all’unisono come in questo caso. Ultimo appunto è da fare per il rumoroso e coloratissimo popolo della Vespa. Bellissima la loro presenza, appagata da un motoraduno che era anche costruito per loro.

LE NOVITA’ E LA VOGLIA DI STARE INSIEME – Oltre allo street food di cui vi abbiamo già parlato quest’anno è stato un Bergamonti Day più movimentato. E gratis. Naturalmente ogni motociclista ha avuto l’opportunità di scegliere se partire a 10.30 o restare nella piazza. Oltre la metà sono partiti, altri – quelli più abituati ai motoraduni vecchio stile – se ne son rimasti in piazza. Tutti si sono comunque deti divertiti e soddisfatti. Sullo stare insieme è inutile spendere tante parole. I centauri sono un popolo che – come i predecessori della mitologia – ha raziocinio e passione che convivono. La testa e le ruote. E tanta voglia di stare insieme e divertirsi. Lo si è visto anche a Gussola. Sante, Claudio e tutti gli altri volontari possono dormire ora sonni tranquilli: il loro motoraduno, il motoraduno di tutta una città, è stato un vero successo. Se c’è una strada buona, il Motoclub Angelo Bergamonti l’ha imboccata. Torniamo alla memoria. Coraggio, abilità, e capacità di costruirsi da solo erano alcune delle doti di Angelo. Il Motoclub lo sta ricordando bene, con tutto quello che fa per lui e con lui.

Nazzareno Condina (FOTO e TESTO)

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