Vbc, rosa appassita: per i playoff tira fuori le spine
La sconfitta con Pinerolo emblema del momento no. Pistola: "Alcune giocatrici al di sotto dei loro standard"
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Due indizi fanno ben più d’una prova, due sconfitte consecutive certificano la crisi della VBC che dopo il ko di Busto Arsizio contro una diretta rivale playoff incassa la sconfitta più dolorosa della stagione al PalaRadi. Contro la terzultima Pinerolo, le rosa giocano una delle peggiori gare della stagione e si consegnano alle piemontesi al termine di un duello senza nerbo. Mvp, come all’andata, l’ex Casalmaggiore Valentina Zago, capitano e deus ex machina della Wash4green. I suoi 28 punti testimoniano anche le difficoltà di una Vbc piegata 3-1 davanti ai 1700 di Ca’ de Somenzi, disarmati dall’atteggiamento a tratti arrendevole di una Trasporti Pesanti che sembra aver esaurito le batterie da tre gare a questa parte.
Ricondurre tutto alla seconda partita senza libero, con stavolta Mangani a fare da vice De Bortoli, sarebbe riduttivo e fuorviante. Le rosa sono mancate in tutti i fondamentali contro una formazione che in stagione su 19 punti fatti 5 li deve a Casalmaggiore. “Gran parte della nostra squadra non ha avuto l’atteggiamento giusto”: spiega coach Pistola nel post partita al microfono di Cremona1. “Non abbiamo avuto la stessa determinazione di Pinerolo – aggiunge l’allenatore -. Alcune nostre giocatrici non sono state aggressive su ogni pallone come doveva essere contro un’avversaria così. C’è molto su cui riflettere perché Pinerolo ci ha surclassati”. L’analisi del tecnico va più a fondo in vista di Bergamo: “Dovremo indagare i motivi delle prestazioni negative, troppe giocatrici si stanno esprimendo al di sotto delle loro possibilità. Serve una svolta altrimenti in queste condizioni non faremo bene ai playoff”.
Buon per la Vbc che Busto non abbia fatto bottino pieno a Cuneo e Bergamo sia rimasta a secco con Scandicci: il destino del sesto posto, ad una giornata dalla fine, è ancora nelle mani di Dimitrova e socie. Ma per dare un senso alla post season servirà una rosa con più spine, non certo quella recisa e appassita dell’ultimo mese.
Simone Arrighi