Troppo Napoli, la Cremo in emergenza regge un’ora

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Le pagelle di Napoli-Cremo: Carnesecchi ancora decisivo

Dalla notte da sogno in Coppa Italia al risveglio in campionato: il Maradona di Napoli cambia i connotati quando si parla di rincorsa al terzo scudetto partenopeo e la capolista non va in testacoda con la Cremonese. Anzi, se il primo tempo lascia l’illusione di un match in bilico, la ripresa chiarisce gerarchie e distacchi abissali in graduatoria.

Il 3-0 finale ha firme illustri: segnano i due uomini copertina del Napoli spallettiano, Kvarastkelia al 22’ (10 gol in campionato per il georgiano) e il capocannoniere Osimenh al 65’ (di rapina il suo ottavo centro nelle ultime sei gare, nemmeno Higuain aveva fatto tanto in azzurro), con il subentrato Elmas a chiudere i conti a una decina di minuti dal sipario.

Ai grigiorossi, di blu vestiti come negli ottavi di Coppa Italia, non basta la cabala: con 1/4 della rosa a Cremona a curare i vari acciacchi, per mister Ballardini diventa complicato trovare le giuste variazioni sul tema. Senza Okereke e Dessers davanti mancano profondità e idee, nonostante Felix e Tsadjout si sbattano contro la miglior difesa del campionato.

Con Vasquez a sinistra il primo cruccio è tamponare, non ferire: comprensibile contro uno degli attacchi più prolifici d’Europa. Eppure, una leggerezza di Sernicola prima e due dormite di reparto poi giustificano il risultato alla chiosa. Un tris che ad un certo punto avrebbe potuto aumentare d’ampiezza in una ripresa in cui la Cremonese ormai sfinita si è consegnata ai primi della classe. Resta sì un buon primo tempo, chiuso sotto di un gol ma con qualche occasione grigiorossa qua e là. Resta, però, la 14esima sconfitta in 22 gare per una Cremo che a Napoli l’impresa l’aveva già fatta in Coppa, e in campionato è scivolata a undici punti dalla zona salvezza.

Simone Arrighi