Pergolettese

Pergo verso il trittico di fuoco Ad Arzignano la svolta esterna?

Un incrocio che pesa, dunque, forse più per la Pergolettese che per l’Arzignano, ma probabilmente anche un peso diverso, per giocare con le parole e le prospettive, nell’approcciare la tensione della partita.

Tre gare in sette giorni. Tre sfide che impennano anche il coefficiente di difficoltà: anche perché due volte su tre non ci sarà l’ausilio del bunker del “Voltini”, dove la Pergolettese ha spremuto quasi tutti i suoi punti in campionato. Arzignano Valchiampo, Juventus Under 23 e Padova: una settimana per provare a trovare risposte. E magari certezze nella rincorsa alla salvezza diretta.

Non è il primo anno in cui la Pergolettese si trova in difficoltà tra gennaio e febbraio, mesi storicamente un po’ affannati e affannosi per i gialloblu. Domenica alle ore 14.30 si gioca in casa dei veneti dell’Arzignano, neopromossi e sorpresa positiva di questo girone A di serie C che, a differenza del Sangiuliano City sgonfiatosi strada facendo, hanno saputo mantenere un buon passo e soprattutto sono rimasti al di sopra della linea di galleggiamento playout.

Oggi l’Arzignano è anzi ottavo in classifica, badando al sodo e, se serve, anche a portare a casa pure qualche pareggio, tanto che con 9 segni X la squadra veneta è prima assieme all’Albinoleffe in questa speciale statistica. Venticinque gol fatti, 24 subiti, ma in primis un cammino costante. Anche perché a differenza della Pergolettese, l’Arzignano è riuscito a vincere molti degli scontri salvezza, come ad esempio l’ultimo di Piacenza e quello disputato tre turni fa a Trieste: esattamente quello che la squadra di Villa non ha fatto a fine andata, perdendo sia con la Triestina che col Piacenza. Intanto nel girone di ritorno la squadra di mister Giuseppe Bianchini è imbattuta, con 8 punti su 12 disponibili incamerati.

Il passo è migliore fuori casa (19 punti) piuttosto che tra le mura amiche (14 punti), ma la differenza non è poi così netta. Da tenere d’occhio Giacomo Parigi, autore di 5 centri, mentre subito dietro a quota 3 troviamo Antoniazzi, Fyda e Grandolfo, per una rosa che sfrutta anche il dinamismo di Gianluca Barba, l’esperienza di Riccardo Casini e la solidità dello stopper croato Ivo Molnar. Un incrocio che pesa, dunque, forse più per la Pergolettese che per l’Arzignano, ma probabilmente anche un peso diverso, per giocare con le parole e le prospettive, nell’approcciare la tensione della partita.

Giovanni Gardani

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