Cremonese, Giacchetta: "Avanti con Alvini"
“Se la domanda è se Alvini va via, la risposta è che Alvini domani dirige l’allenamento”. E’ lapidario il direttore sportivo della Cremonese Simone Giacchetta che chiude così le speculazioni circa un eventuale cambio di allenatore. “Come Cremonese – spiega – facciamo tutte le valutazioni del caso, siamo delusi dalla classifica perché non ce l’aspettavamo…ovviamente non ci aspettavamo di essere ai primi posti, ma siamo demoralizzati dal non avere ancora vinto dopo 11 partite. Le prestazioni sul campo, però, sono state più che sufficienti, dispiace non aver portato a casa niente”.
Giacchetta quindi sottolinea: “Nel calcio ci sono da tanti anni, quindi dire fiducia a breve o lungo termine ha poco senso. Nel calcio si vive domenica dopo domenica, giornata dopo giornata, settimana dopo settimana. Viviamo di risultati, siamo tutti consapevoli che dobbiamo migliorare: c’è poco altro da aggiungere. Ora ci dobbiamo preparare al meglio questa settimana perché affronteremo una squadra molto forte in una partita delicata e importante. Dobbiamo fare bene, che vuol dire fare punti oltre a offrire una buona prestazione”.
Il ds torna quindi sulla gara contro la Sampdoria: “Aver perso partita di ieri sera (lunedì 24 ottobre, ndr) che era uno contro diretto a tutti gli effetti ci ha demoralizzato, però ci dà anche la forza di credere in quello che facciamo. Dobbiamo solo crescere ancora, di giorno in giorno. Abbiamo fatto un primo tempo eccezionale, abbiamo creato… sembravamo una squadra di media classifica contro una di bassa classifica. Forse è stata la miglior partita in casa, non mi è sembrato che la squadra si sia espressa male, ma forse bisogna essere più cattivi nel capire che ogni occasione può essere determinante per noi”.
Per il dirigente grigiorosso, tuttavia, non è una questione di cattiveria né di giocare per Alvini: “Sono più discorsi da bar che altro. Non è una questione di cattiveria né di giocare per il mister: si deve giocare per la Cremonese. Forse ci dobbiamo riconoscere di più all’interno della Cremonese. Siamo un gruppo di calciatori con culture ed esperienze diverse, tutti devono dare il meglio di queste loro esperienze a favore delle loro prestazioni per la maglia della Cremo. Bisogna sapere che il calcio in Italia è diverso, bisogna imparare a soffrire e a lottare fino al 90′ anche contro avversari che in quella giornata sembrano più deboli perché basta poco per prendere gol”.