L'Olimpia ha vinto con cinismo e gestendo il ritmo gara a piacere
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Una Olimpia Milano non eccelsa vince 70-61 contro la Vanoli Cremona dopo aver concesso 3 quarti di speranza ai biancoblù, nel momento di chiudere la gara le scarpette rosse alzano la difesa e spengono le possibilità della formazione cremonese. Le avvisaglie di un match quasi di allenamento per i padroni di casa erano già arrivate quando la formazione meneghina ha aperto con un 10-2 fulmine ai danni di una inerme Vanoli.
Di fatto in tutta la gara l’Armani tira solo dentro l’area chiudendo con un magrissimo 3-21 dall’arco, ma l’alto tasso fisico e di centimetri incide e non poco sull’economia della gara: tutti i pari ruolo di coach Messina sono il doppio della Vanoli e questo apre ogni volta a scenari difficili da interpretare e sopratutto gestire per i biancoblù, anche in una serata al tiro da tre modesta per Cremona con il 35.3%.
Juskevicius e Tinkle sono i vanolini che più hanno provato a sfidare lo strapotere ospite (11 punti a testa, migliori realizzatori Vanoli) usando le armi migliori a loro disposizione, i tiri a difesa schierata. Il lituano ha messo a referto 2 delle 3 triple tentate e Tinkle nonostante abbia forzato parecchio i tiri ha comunque giocato spesso a viso aperto. Non è un segreto però che i vari Melli, Grant e Shields siano di un livello superiore e questo ha ovviamente inciso su ogni possesso insieme alla difesa, eccellente e arma in più dei padroni di casa. La Vanoli ha faticato a segnare quando l’intesità della difesa si alzava arrivando anche a 3 minuti abbondanti senza canestri.
Lorenzo Scaratti