La Vanoli perde a testa alta 70-61 Retrocessione matematica vicina
L’Olimpia concede tre quarti alla Vanoli Cremona poi alza la saracinesca difensiva e nel quarto periodo vola e vince 70-61 nel recupero di sedicesima giornata. I biancoblù reggono bene grazie a Juskevicius e Tinkle, ma per le scarpette rosse non basta. Con questa sconfitta manca un solo KO per la retrocessione matematica.
In avvio di gara, come preventivatile, emergono tutte le differenze tra i due roster: le scarpette rosse, nonostante alcune assenze mostra la difesa migliore del campionato e una esecuzione di attacco interno quasi perfetta, Cremona non riesce quasi mai a bucare l’area e va sotto 19-9 con 7 palle perse totali a fine primo quarto. Per colmare il divario servono i 5 punti di Juskevicius dalla panchina che porta il risultato sul 21-14.
Nel secondo quarto la Vanoli non solo vende cara la pelle, ma convince e obbliga a molteplici errori l’Olimpia. Sotto canestro il centrone Tarczewski chiude il primo tempo con uno 0/4 da due e 0 punti in 25 minuti sul parquet, mentre il miglior realizzatore della gara è Juskevicius con 8 punti e un 2/3 dall’arco che vale il 30-35 a fine secondo quarto.
Il terzo periodo va a diverse velocità con la Vanoli che sfrutta ogni terminale offensivo possibile, incluso il giovane 2004 Gallo autore di 7 punti alla mezzora. Milano nonostante qualche difficoltà costringe Cremona a 16 palle perse in tre quarti e sporca ove possibile possessi e rimbalzi, ma i biancoblù segnano 15 punti contro i 18 delle scarpette rosse strappando il 53-45.
Nell’ultimo quarto Milano dilaga fermando l’attacco cremonese per 3 minuti abbondanti. Melli, Shields e Grant colpiscono da ogni lato, Tarczewski garantisce rimbalzi ed extrapossessi arrivano ad un massimo di +18. Nonostante gli sforzi e i moti d’orgoglio di Cremona, l’ultimo quarto è un lungo garbage time che danno spazio anche ai giovanissimi Zacchigna ed Errica per la Vanoli e Miccoli e Leoni per Milano. Finisce con una sconfitta per la Vanoli 70-61 e ora con una sola spiaggia rimasta prima della retrocessione matematica.
Lorenzo Scaratti