costruiscono, incognita Esperia
costruiscono, incognita Esperia
Sconfitta, sorpasso subito e nuovo ingresso, decisamente scomodo, in zona playout. Trasferta amara, che porta con sé tre brutte notizie, quella della Pergolettese in casa Pro Sesto. Ed ennesimo scontro diretto perso, anche se all’andata a dire il vero andò bene. Gara rovesciata rispetto a quella del “Voltini”, perché stavolta la rimonta salva e lancia il team di Sesto San Giovanni, al quarto successo nelle ultime cinque gare.
La partenza illude la Pergolettese: lancio di Lucenti, Morello va al cross che la difesa intercetta, facendosi però rubare palla a Scardina. Conclusione deviata dal portiere e arriva Bariti che insacca: 0-1 all’8’.
Scapuzzi risponde ma Galeotti c’è, mentre sul successivo cross di Adamoli per poco la sfera non si insacca. E’ comunque una Pro Sesto con un passo diverso: al 25’ Galeotti smanaccia in angolo sull’ennesimo cross da sinistra colpito male da Lucenti. Poi però Galeotti va in tilt: al 30’ incassa il pareggio sul tocco di Caverzasi dopo punizione di Adamoli tagliatissima; al 36’ invece si lancia in ritardo sulla botta dalla distanza di Marchesi che segna la rimonta locale.
Nella ripresa è ancora Pro Sesto a mille all’ora: Ghezzi mette una palla d’oro sotto rete, Pecorini col piatto davanti alla porta vuota manda alto. Galeotti poi dice no a Ghezzi al 55’ e undici minuti dopo compie invece un vero miracolo su conclusione ancora di Ghezzi a colpo sicuro. Rimasta a galla, la Pergolettese cerca il pari: Varas al volo dal limite sfiora la porta al 67’. Scardina trenta secondi dopo colpisce alto un cross da sinistra.
La difesa rinvia in qualche modo sull’assistenza di Morello per Scardina, sempre più punto di riferimento offensivo: Ma è al 90’ che le imprecazioni della Pergolettese salgono più forti: con la Pro Sesto in dieci per espulsione di Mazzarani per doppia ammonizione, Bariti crossa, Scardina fa la sponda e Fonseca mira il palo lontano, sfiorando il 2-2. Che forse non sarebbe stato meritato per quanto visto per un’ora, ma avrebbe cambiato il significato dell’intera trasferta.
Giovanni Gardani