Desalu, due mesi dopo al CorSera: "Ora ho la popolarità, ma resto umile"
Sono passati due mesi esatti da quel 6 agosto, il giorno dell’oro olimpico della 4×100 e dunque anche di Fausto Eseosa Desalu, velocista cresciuto nell’Atletica Interflumina di Casalmaggiore. Proprio mercoledì, sulle pagine del Corriere della Sera, Desalu racconta come la sua vita è cambiata dopo quel successo.
Già il titolo è eloquente e dice molto: “Dopo l’oro popolarità e soldi, ma io resto umile”. Poche vacanze, spiega Fausto, tanti impegni non soltanto sportivi. Ma Fausto sostiene di non essere disposto a cambiare vita, ossia a cambiare personalità e ad adagiarsi sulla popolarità portata dal successo. E se l’obiettivo sportivo, esaltato ora anche dalla spinta di Filippo Tortu che sui 200 ha battuto il record di Desalu, è quello di migliorare il proprio personale cercando di andare a prendere Mennea, il messaggio che arriva va oltre il semplice impegno agonistico.
Il tema sempre attuale è quello dello Ius Soli, e Desalu, nato in Italia da genitori nigeriani ma italiano per legge soltanto a 18 anni compiuto, è un caso clou. “Spero che lo Ius Sanguinis, ossia l’attuale ordinamento, possa essere superato: io estenderei la cittadinanza a tutti i bambini che nascono in Italia e passano un certo periodo nelle scuole italiane”.
La chiosa è per l’onnipresente mamma Veronica. “Non fa più la badante – confessa Fausto – ma continua a fare lavori umili: ora lavora nella casa di riposo di Casalmaggiore. E’ felice perché la mia vittoria l’ha appagata degli sforzi fatti. Ma se deve rimproverarmi perché la stanza è in disordine, continua a farlo”.
G.G.