La città rende omaggio ai cremonesi olimpici di Tokyo
Cremona ha voluto celebrare la propria delegazione che ha preso parte alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Tanti i protagonisti della serata – trasmessa in diretta da Cremona1 -, a partire da Valentina Rodini, oro nel canottaggio in Giappone, passando per Giacomo Gentili ed Efrem Morelli, oltre a tecnici e dirigenti: tutti hanno ricevuto un riconoscimento da parte del Comune di Cremona.
Premiati Pierangelo Ariberti, Claudio Romagnoli, Giancarlo Romagnoli, Luigi Arrigoni che sull’oro di Rodini e Cesarini, svela: “Sono diventate una complementare all’altra”. Sul palco anche l’arbitro di triathlon Laura Patti. Intervenuti, oltre ai vertici di Fic (Federazione Italiana Canottaggio) e Coni, anche i rappresentanti delle Canottieri cittadine.
In apertura di sera, il presidente del Consiglio comunale Paolo Carletti ha spietato: “Ci siamo sentiti in dovere di ringraziare la nostra delegazione sportiva a Tokyo e tutto il mondo sportivo cremonese perché questi successi possono arrivare solo grazie al sistema sportivo del territorio”. “Perché – si chiede Carletti – non diventare una Oxford del Mediterraneo?”
“E’ molto importante – ha aggiunto l’assessore allo Sport Luca Zanacchi – essere qui: serviva che la città restituisse gratitudine alla nostra delegazione olimpica e abbiamo ritenuto di coinvolgere le associazioni del territorio”.
“I risultati raggiunti dalla nostra provincia – ha dichiarato il sindaco Gianluca Galimberti – non sono casuali, ma corrispondono ad un movimento molto forte. L’oro olimpico di Valentina (Rodini, ndr) è storico e ti siamo profondamente grati, ma celebrare te, celebrare voi significa celebrare tutto lo sporto di base e tutti gli allenatori e i volontari che lo portano avanti”.
Morelli ha raccontato: “Puntavo a vincere nei 50 metri rana, c’è un po’ di rammarico queste sono le gare: bisogna accettare anche queste sconfitte. ho vinto nel 2017, 2018 e 2019: il 2020 sarebbe stato l’anno ideale. Anche se ho avuto il massimo appoggio di tutti, ma le difficoltà c’erano. Non sono riuscito a mantenere la condizione, ho fatto fatica e ne ho risentito a Tokyo. Anche le voci di un possibile annullamento mi hanno dato fastidio, ma ora ho già iniziato ad allenarmi per Parigi”.
Anche Gentili ha parlato della propria delusione: “Era una barca da medaglia, ma un errore ci ha fregato l’olimpiade. E si passa tutta la vita ad aspettare l’olimpiade. In ogni caso sto imparando molto dalla sconfitta e l’estate mi sta aiutando. Ho ricevuto più messaggi per questa sconfitta che dopo le vittorie e questo mi riempie il cuore: sono le cose che ti fanno andare avanti. E adesso…Parigi”. “Valentina – ha aggiunto parlando di Rodini – è un esempio del focus, dell’allenamento di un professionista. Abbiamo fatto tutto il percorso insieme quando vedi la tua compagna di avventura vince un’olimpiade ti fermi a capire tutto il percorso fatto”.
A prendere la parola, poi, è stata proprio Valentina Rodini: “Da quando facciamo i pesi, due ore prima della gara, ci concentriamo solo sulla barca: non c’è più nient’altro. Si percepiva solo la barca e per farlo ci vuole un’estrema fiducia reciproca. Siamo state praticamente assieme 24 ore al giorno per questi anni e non sempre è facile”.
“In realtà – ha raccontato, la gara tutta completa l’ho rivista solo una volta: ancora non mi sono presa il tempo per riuscire a farlo, per guardare la medaglia ci ho messo quasi una settimana. Lavori una vita in funzione di quello: quando ce la fai devo rimandare quel momento perché voglio tenere quella sensazione per me”.
“Avevamo un jolly da poter giocare – ha concluso -, dovevamo capire quando farlo. Io sapevo, non so come, che ce l’avevamo fatta. Voglio ringraziare le Fiamme Gialle e le nostre società d’origine e in particolare Gigi (Arrigoni, ndr) perché prima ancora di dirmi cosa dovevo fare, mi ha detto che potevo farcela”.