Calcio

Italia-Belgio, dal precedente allo Zini ai Quarti dell'Europeo

Il conto alla rovescia sta per terminare, il quarto di finale dell’Europeo tra Italia e Belgio è pronto per infiammare le notti magiche. Riavvolgendo il nastro, nella storia degli incroci tra le due squadre che sinora hanno espresso il calcio più propositivo della rassegna continentale, c’è un capitolo cremonese.

Stadio Zini, 29 maggio 1996, amichevole pre campionato europeo. La preparazione al torneo che si disputerà in Inghilterra con scarse fortune per la nazionale di Arrigo Sacchi, passa per un duello all’ombra del Torrazzo.

Alle 20.45 il fischio d’inizio, lo Zini riscalda una nazionale che stenta a carburare. Il blocco juventino è reduce dalla festa per la Champions conquistata dieci giorni prima a Roma e Claeys buca un Peruzzi disattento. L’avvio shock prosegue con la topica dell’autorete di Carboni. All’11 è 0-2 e Cremona, comprensibilmente, rumoreggia. Gli spalti soldout dello Zini si scuotono al 25’: azione caparbia di Albertini, cross in area, velo di Ravanelli, girata di Del Piero.

La rimonta si completa al 55’ con l’uomo più atteso, l’ex beniamino di casa Enrico Chiesa che a Cremona aveva chiuso un anno prima una stagione strepitosa, con 14 centri nel suo unico campionato grigiorosso in serie A.

Di padre in figlio, il testimone in azzurro è ormai passato di mano: da Chiesa a Chiesa, nella nazionale di Mancini che affronterà un Belgio più talentuoso di quello di Scifo visto a Cremona, basterà avere Fede?

Simone Arrighi

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