Canoa: Oreste Perri ed Esteban Farias alla presentazione del team per Tokyo
Presentata a Roma, sulla terrazza del Coni, la squadra italiana di canoa e kayak quasi in partenza per i Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020.
Presenti, oltre al padrone di casa Giovanni Malagò, presidente Coni e ai vertici della canoa Italiana (Presidente della Federazione Italiana Canoa Kayak, Luciano Buonfiglio; presidente del CIP Luca Pancalli; Segretario Generale del CONI Carlo Mornati), anche i cremonesi Oreste Perri, tecnico della Nazionale canoa velocità e, tra gli atleti azzurri in partenza per Tokyo, il bissolatino Esteban Gabriel Farias, che gareggerà nella paracanoa insieme a Federico Mancarella, Eleonora De Paolis e Veronica Silvia Biglia.
La squadra in partenza è composta da 11 atleti che formeranno i dodici equipaggi in gara: oltre alla paracanoa, nella canoa velocità Manfredi Rizza, Samuele Burgo, Luca Beccaro, Francesca Genzo e nella canoa slalom Giovanni De Gennaro, Stefanie Horn e Marta Bertoncelli. A Tokyo i primi al cancelletto di partenza saranno gli specialisti dello slalom dal 25 al 30 luglio al Kasai Canoe Slalom Center, la velocità scenderà in acqua dal 2 al 5 agosto, mentre la paracanoa sarà in gara dal 2 al 4 settembre, entrambe al Sea Forest Waterway.
La paracanoa ha fatto il suo esordio nel programma paralimpico da Rio 2016 e da allora l’Italia si è sempre confermata ai vertici della specialità. A capeggiare il gruppo c’è proprio Esteban Farias (Canottieri Leonida Bissolati), già due volte campione del mondo e campione europeo, al debutto olimpico nel KL1 200 metri. Nel KL1 femminile la nostra portacolori sarà Eleonora De Paolis (Circolo Canottieri Aniene) che invece ha già preso parte ai Giochi Paralimpici nel 2016 nel canottaggio. Torna ai Giochi anche Federico Mancarella (Canoa Club Bologna), argento iridato nel 2019, che a Rio terminò al 5° posto la finale del KL2 200, Veronica Biglia (CUS Torino) esordirà invece nella specialità del VL2 200 metri.
“Il percorso non è stato facile – ha detto Perri nel suo intervento – abbiamo iniziato nel 2018, le qualificazioni nel 2019 e poi un anno orribile che ci ha portato a disputare le Olimpiadi nel 2021. L’assenza di gare e il lockdown non sono stati una cosa facile da superare. La mancanza delle competizioni si è sentita ed ha condizionato le prestazioni di tutti gli atleti, scombinando i parametri e le certezze su cui avevamo lavorato. Arriviamo a Tokyo con buone prospettive e anche se la squadra non è grande in termini numerici, è grande come livello tecnico. Continueremo ad allenarci fino alla fine con convinzione, ottimismo e coraggio, senza dimenticare che siamo una squadra molto giovane e con margini importantissimi di crescita. Abbiamo le qualità per poter far bene ed essere protagonisti, dobbiamo crederci e lavorare con costanza ed intelligenza”.