Calcio

Dilettanti e Juniores, le "quote" per la ripartenza (tra pro e contro)

“Si fa fatica a fare una squadra Juniores, farne due potrebbe diventare impossibile, specie per un torneo facoltativo che, con poche iscrizioni, potrebbe anche saltare all’ultimo momento oppure, se disputato con poche squadre, obbligare a trasferte lunghissime” ha spiegato Viti. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Il calcio pensa alla ripartenza e lo fa pensando ai più giovani. Nei campionati dilettanti, infatti, saranno bloccate le quote under anche per il torneo 2021-2022, senza scatti di annualità, mantenendo le stesse classi di nascita obbligatorie in Eccellenza e Promozione del campionato 2020-2021, che di fatto non si è mai disputato a causa del Covid.

Ricordiamo che in Lombardia le quote erano, e restano, un 2002, un 2001 e un 2000 sempre in campo, anche se quest’ultima annata va poi confermata dal Comitato Regionale (la Lega Nazionale Dilettanti ha posto come obbligo soltanto un 2002 e un 2001, sia in Eccellenza sia in Promozione). Decisione giusta? Secondo il ds dell’Offanenghese Alberto Viti, ospite a Tutti in Campo, sì “anche perché a livello di mercato nessuno ha visto i 2003 in azione, e hanno giocato soltanto Berretti e Primavera, che però solitamente hanno mercato prima di tutto in serie C o in serie D e non in Eccellenza”.

Convince meno, invece, la scelta di un torneo facoltativo Juniores – da affiancare all’Under 19 ufficiale dove lo scatto di annualità ci sarebbe regolarmente – e che sarebbe un torneo Under 18, per mitigare il passaggio di chi nelle ultime due stagioni non ha potuto disputare il suo regolare percorso negli Allievi. “Si fa fatica a fare una squadra Juniores, farne due potrebbe diventare impossibile, specie per un torneo facoltativo che, con poche iscrizioni, potrebbe anche saltare all’ultimo momento oppure, se disputato con poche squadre, obbligare a trasferte lunghissime” ha spiegato Viti.

Giovanni Gardani

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