Emergenza vandali, Zanacchi: "Danno psicologico e morale"
E’ emergenza atti vandalici nei campi sportivi del territorio, a fronte dell’ennesimo raid, che ha colpito il Campo 11 del cascinetto, in gestione alla società Esperia Calcio. Ma è solo l’ultimo di una lunga serie: il campo sportivo del Corona, il Lancetti dell’Esperia, il campo sintetico del Torrazzo al Cambonino e il campo da rugby dei Lyons.
Una situazione non più tollerabile, secondo l’amministrazione, che ha dato il via a una serie di confronti con le società sportive, al fine di mettere in piedi un sistema di controllo che potrà andare dalla videosorveglianza all’installazione di sistemi anti-intrusione.
Ma la collaborazione con le forze dell’ordine, su questi temi, è già attiva. “L’Esperia stava già collaborando con la polizia locale, perché in quel quartiere già si erano verificati danneggiamenti che avevano allarmato i residenti” ha spiegato l’assessore allo Sport, Luca Zanacchi, che in queste ore si è confrontato con il presidente Esperia, Marco Sassano. “Tuttavia i controlli non sono bastati a scoraggiare gli episodi vandalici. E questo fa rabbia”.
Il problema è legato direttamente al lockdown, che “ha svuotato le strutture sportive” spiega Zanacchi. Lasciate senza un controllo, sono diventate una sorta di “terra di nessuno”: se anche le società si sono organizzate per controllare periodicamente, non è infatti possibile presidiarle h24, e questo lascia campo libero ai vandali.
“Come comune ci siamo mossi dove si poteva attivare la cipertura assicurativa, mentre laddove il danno era sotto la franchigia abbiamo dato un contrbuto alle associazioni” ha spiegato Zanacchi. “Abbiamo pensato anche a un sistema di telecamere, ma con mascherina e cappuccio tutti diventano irriconoscibili. Per cui ci stiamo concentrando su sistemi anti-intrusione alternativi”.
Il problema più grande, spiega ancora l’assessore, non è stato tanto il danno economico, quanto quello psicologico e morale: “Intorno a quegli impianti c’è la vita di molti volontari e ci sono ore di lavoro da parte di persone che lo fanno con passione. Vedere il proprio lavoro vanificato è una cosa che scoraggia tantissimo, soprattutto dopo mesi di pandemia. Insomma, così si abbatte l’entusiasmo”.
A risollevare gli animi potrà arrivare, con il nuovo decreto, un primo piano di aperture: “Si parla di alleggerimenti e riaperture anche nell’ambito sportivo, sebbene poi le modalità debbano essere ancora approfondite. Qualcosa in più si potrà fare, ma tenendo presente che questo non è un ‘liberi tutti’ e che si dovrà comunque operare all’interno di regole e prescrizioni”.
Laura Bosio