Basket

Vanoli, "intrusa nel club delle deluse", ma il match con la Fortitudo rimane cruciale

(foto Sessa)

Al fatto che tra pandemia e vicissitudini estive ci sarebbe stato da soffrire fino all’ultimo, il tifoso vanoliano medio era probabilmente preparato. 
Che ad un mesetto dalla fine della stagione regolare ci potesse essere mezza Serie A racchiusa in quattro punti era decisamente meno prevedibile, così come il fatto che due vittorie in più o in meno potessero regalare il sogno dei playoff o l’incubo della retrocessione.

Ogni settimana che passa fa aumentare la tentazione di lasciarsi andare a tabelle, borsini e complicati incroci fatti di scontri diretti e differenze punti, con il rischio di distogliere l’attenzione dall’obbiettivo primario che, non dimentichiamocelo, rimane la salvezza finchè la matematica non ci dirà che possiamo permetterci di guardare avanti invece che alle spalle. L’importante, appunto, è che la squadra non perda la bussola guardando in casa d’altri, cosa che invece possiamo giocare a fare da spettatori.

Partendo dall’ovvio: vincendo contro Reggio Emilia, la Vanoli si è guadagnata un effimero posto nel gruppone a quota 18 che sembra, biancoblù a parte, più un “club delle deluse” che un effettivo treno-salvezza. Chi sta peggio, ovviamente, sono Cantù e Reggio, ferme rispettivamente a quota 14 e 16 ed alle prese con difficoltà extra-classifica varie. 
I lombardi sono di nuovo alle prese con il Covid, che li sta privando di Gaines e coach Bucchi, in attesa di un calendario che li vedrà impegnati in quattro scontri diretti su cinque gare rimanenti.
 Reggio, che ha a disposizione pure una gara in meno, deve invece innanzitutto ritrovare sè stessa ed una chimica sempre rimasta latitante nonostante gli importanti innesti di Sims e Koponen.

C’è poi invece chi ha accarezzato sogni di gloria per poi risvegliarsi bruscamente, come Pesaro e Brescia. La VL, dopo l’inattesa finale di Coppa Italia, ha inanellato 5 sconfitte di fila, perdendo per strada Justin Robinson e quella grinta che l’aveva portata ad essere la sorpresa del girone d’andata. La Leonessa invece, nel consueto rollercoaster emozionale di dichiarazioni della dirigenza, con gli ultimi 4 ko di fila ha visto una stagione deludente trasformarsi addirittura in una potenziale lotta salvezza, anche se David Moss continua a flirtare con la parola “playoff”.

E poi Trento, una discontinua ammazza-grandi apparentemente troppo abituata ad incredibili rush finali per non essere accostata alle prime 8. La Fortitudo, bizzosa come poche altre ma con un Banks che inizia a sentire odore di partite importanti e probabilmente con uno Stojanovic in più nel motore. Infine Varese, sull’orlo del baratro un mese fa ed ora squadra più in salute delle suddette magnifiche 8, con 4 vittorie consecutive che portano la firma del “lucchetto” Egbunu e di un Ruzzier letteralmente straripante.

In questo marasma c’è poi Cremona, che deve ancora riposare, ma che per qualche giorno può godere di un posto nel gruppone, coccolando il guarito Cournooh ed i ritrovati Hommes e Jarvis Williams. Variabili tante, certezza una sola: battere la Fortitudo per continuare ad essere padroni del nostro destino.

Alberto Guarneri

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