Eccellenza: nessuna richiesta al Coni dalla Figc, che a inizio marzo deciderà sulla ripartenza
Dopo un momento di silenzio, durato quasi un mese, ecco che si sta per arrivare al dunque circa le speranze dell’Eccellenza di ricominciare il proprio campionato a fine marzo o al massimo inizio aprile. Il “no” sembrerebbe arrivare dalla matematica e dai numeri del contagio, che per qualcuno (Guido Bertolaso) stanno segnando l’inizio della terza ondata Covid: paradossalmente un eventuale passaggio di Brescia dall’attuale zona arancione alla zona rossa non consentirebbe di allenarsi e molte sono le squadre bresciane nel girone C di Eccellenza (dove sono inserite Castelleone e Offanenghese). Questo solo per restare ad un esempio molto concreto e vicino alla nostra provincia.
Di certo c’è che il Coni martedì non ha discusso dello status del torneo di Eccellenza per equipararlo a un campionato di interesse nazionale. Non per disinteresse, ma perché – come si è scoperto – la Figc non ha fatto alcuna domanda al Coni in tal senso. Eppure questo è un passaggio indispensabile per poter giocare per un motivo molto semplice: se il campionato è di interesse nazionale, infatti, allora si può giocare anche in caso di DPCM sfavorevole ai tornei dilettantistici, come già avviene per la serie D praticamente da inizio stagione. Senza questa etichetta, invece, ecco che ogni decisione governativa contraria bloccherebbe automaticamente tutti i campionati.
Perché allora la Figc non ha fatto domanda al Coni? Perché pare vi sia un accordo tra i due enti. Dato che il Coni si riunirà il prossimo 16 marzo, e questa data sarebbe tardiva per prendere una decisione sul calcio (che vorrebbe partire a fine marzo, come detto), a decidere potrà essere il Consiglio Federale della Figc, che dovrebbe riunirsi a inizio marzo (ma ancora non c’è una data). A quel punto il Coni ratificherebbe semplicemente una decisione già presa, in fiducia. Insomma la spada di Damocle rimane lì, sulla testa, mentre in altre parti d’Italia giungono proposte un po’ sui generis (in Liguria la Figc locale minaccia di retrocedere d’ufficio chi si rifiuterà di tornare in campo). Decisivo per la ripresa, oltre al Consiglio Federale della Figc, dovrebbe essere anche il nuovo DPCM, in sostituzione di quello in scadenza il 5 marzo prossimo.
Giovanni Gardani