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Vanoli a caccia del tris, ma dovrà superare la difesa super di Trieste

Un'immagine della partita d'andata

Proseguire nel solco tracciato fino ad oggi e, perchè no, anche cancellare la figuraccia della gara d’andata. Questi gli imperativi di una Vanoli Cremona ormai giunta al giro di boa del campionato, anche se ovviamente c’è ancora il proibitivo match contro Milano da recuperare.
 Discorso Coppa Italia quindi ancora aperto per la Vanoli, che se vorrà regalarsi un’altra Final Eight dovrà per forza compiere l’impresa contro le scarpette rosse, a differenza di Trieste che ha matematicamente staccato il pass battendo la Fortitudo, anche grazie alla vittoria di Venezia su Reggio Emilia.

Da un baratro di 7 sconfitte in 8 partite alle ultime trionfali due settimane, dove ha raccolto tre successi consecutivi raddrizzando la propria classifica: è questa la parabola di un’Allianz Trieste che, tra amalgama da trovare e rinvii vari, ha dovuto faticare non poco prima di trovare un’apparente quadratura del cerchio.
 Tra positività al Covid proprie, positività altrui e pause per la Nazionale, l’Allianz, a cavallo tra novembre e dicembre, è rimasta forzatamente lontana dal parquet per 47 giorni, con tutte le problematiche del caso.

Nel frattempo, via Ike Udanoh e dentro Marcos Delìa, lungo sicuramente meno atletico, ma che ha dato a coach Dalmasson, sulla panchina giuliana dal 2010, gli equilibri che tanto stava cercando.
 Non una squadra di bocche da fuoco, come testimoniano il 33% da 3 complessivo e i 75.6 punti segnati a partita, dato quest’ultimo che relega l’Allianz all’ultimo posto della relativa classifica, ma senz’altro una formazione ad immagine e somiglianza del proprio coach, che il canestro non lo vede moltissimo, ma che sputa sangue nella propria metacampo.

Attitudine difensiva ancora una volta dimostrata dai numeri, dato che in Serie A solo Milano concede meno punti di Trieste.
 Molto, se non tutto, gira attorno al talento del ‘Lobito’ Juan Manuel Fernandez, gran passatore e tiratore mortifero dalla distanza, che ha il compito di innescare una batteria di americani che fino ad ora hanno convinto a fasi alterne. Se Milton Doyle assicura un pizzico di continuità a Dalmasson, non altrettanto si può dire di Myke Henry, apparso comunque in ripresa dopo una prima parte di stagione in cui l’unico lampo era stata la prestazione da 24 punti e 33 di valutazione proprio contro Cremona.

Squadra coriacea ed operaia, con un nucleo italiano pronto a dar battaglia. Cavaliero col talento, Da Ros con la malizia, Laquintana con la voglia di emergere e Alviti, vera sorpresa che sta viaggiando a 10 punti e 5 rimbalzi di media, con l’intenzione di dimostrare di poter stare in questa Lega: tutti, insomma, portano il proprio mattoncino.
Tante insidie per una Vanoli che, nonostante i due prestigiosi successi contro Brindisi e Brescia, non può certo permettersi di montarsi la testa. 
Tuttavia Tj è sempre più ‘clutch’, Cournooh ha iniziato a decidere le partite anche in attacco, Lee è nella Top 5 per rimbalzi e stoppate e Hommes…è Hommes. E se fossero tre vittorie in fila..?

Alberto Guarneri

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