Basket

Il 2020 della Vanoli, da Brindisi a Brindisi, in mezzo tanta sofferenza ma senza mollare mai

Un 2020 che si apre e si chiude con Brindisi, due partite giocate al PalaRadi ed entrambe vinte. 93-89 l’ultima gara di andata dello scorso campionato che vale l’accesso alle Final Eight di Coppa Italia. Era il 5 di gennaio e la Vanoli, allenata da Meo Sacchetti, stava regalando un crescendo di emozioni grazie ad alcuni dei giocatori più amati degli ultimi anni, uno su tutti l’intramontabile capitano Travis Diener, passando per Michele Ruzzier, Wes Saunders, fino alla freschezza di Ethan Happ arrivato in extremis e diventato l’arma in più di una squadra sempre più solida. 4 vittorie consecutive ad inizio stagione, dopo Brindisi, batte anche Treviso, Virtus Roma e Reggio Emilia, poi lo stop con Milano al Mediolanum Forum, 77 a 74 in una gara combattutissima per l’Olimpia. Decide Micov con una tripla nel finale di gara. Poi ancora Milano nella partita di esordio delle Final Eight e ancora una sconfitta, questa volta più netta, che segna di fatto l’epilogo della stagione. Dopo un rapido tira e molla tra un rinvio e l’altro prima con Venezia e poi con Cantù, la pallacanestro italiana si ferma definitivamente. Gli americani fanno ritorno negli States e gli italiani si raccontano dal lockdown.

Il Covid-19 colpisce duramente Cremona e la sua provincia e anche il presidente dei biancoblù Aldo Vanoli si trova a fare i conti con il virus. Ne esce affaticato e annuncia, con una lettera sofferta indirizzata ai propri tifosi, l’intenzione di non voler proseguire: alcuni sponsor si sono ritirati e serve nuova linfa per garantire un futuro alla società. E’ una decisione difficile che scatena una corsa contro il tempo per salvare la squadra: appelli, incontri, flashmob, cordate per non togliere a Cremona la Serie A. Poi a fine luglio la fumata bianca, grazie all’intervento del Consorzio Sistema Basket e al sostegno di Corazzi Fibre, e la ripartenza che vede il ritorno di Flavio Portaluppi, come GM, e l’arrivo di un allenatore giovane dalle doti umane e tecniche spiccate, Paolo Galbiati.

Attorno a loro e a una icona della pallacanestro azzurra come Peppe Poeta, neo capitano, si costruisce la squadra. Faticosamente. Del vecchio ciclo è rimasto solo Topias Palmi, per il nuovo ci sono mille ostacoli, dal budget ridotto alle difficoltà di far arrivare in tempo utile gli americani. L’esordio è dei più duri, con gli americani che si uniscono al gruppo in grande ritardo e una supercoppa italiana giocata con i ragazzi del vivaio. Coach Galbiati, e cui è affidato il dopo Sacchetti, ha il complito delicato di far crescere un collettivo ancora disomogeneo per condizione atletica e conoscenza del basket europeo. Dopo un avvio traballante la squadra trova continuità di gioco e risultati, ma è obbligata a interrompere ogni attività quando viene colpita dal Covid-19. Un mese di stop e di sofferenza, tante partite rinviate e recuperate tutte in un dicembre di fuoco che si conclude con la bella vittoria 96-94 su Brindisi che, così come lo aveva aperto, chiude in positivo il 2020.

Cristina Coppola

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