Calcio

Sport dilettanti, in Lombardia tutto fermo fino al 13 novembre ma sì agli allenamenti individuali

L'idea di base sembra essere quella di consentire agli atleti di mantenere il tono muscolare, senza bloccare tutto: fermando l'attività in modo completo, infatti, il rischio era di dover impostare da zero una nuova preparazione atletica, facendo slittare ulteriormente il nuovo inizio dei campionati.

Niente calcio a livello regionale e provinciale – escludendo la serie D del calcio e tutti i campionati considerati di livello nazionale negli sport di squadra – fino al 13 novembre, estendendo dunque di una settimana la precedente ordinanza. Al contempo però vi è anche una novità, ossia la possibilità di allenarsi individualmente, mantenendo cioè la distanza di due metri. Questo il succo per quanto concerne lo sport della nuova ordinanza, la numero 623, emanata mercoledì da Regione Lombardia. All’articolo 5, lettera b), punto 1.3 (sport di contatto dilettantistici) viene precisato: “Si consente a tutte le società ed associazioni dilettantistiche degli sport di contatto di svolgere in forma individuale gli allenamenti e la preparazione atletica, a condizione che vi sia assoluta garanzia che, a cura delle stesse società ed associazioni, siano osservate le misure di prevenzione dal contagio, ivi compreso il rispetto continuativo delle distanze interpersonali di almeno due metri. La medesima ordinanza sospende le gare e competizioni di interesse regionale, provinciale e locale svolte dalle associazioni e società dilettantistiche fino al 13 novembre 2020”.

Per il calcio, dunque, nessuna apertura alla richiesta della Figc lombarda, che spingeva per uniformare le categorie regionali al Decreto ministeriale: nel resto d’Italia, infatti, per ora si continua a giocare, sospendendo solo i campionati di carattere provinciale. Non così in Lombardia, dove però almeno adesso ci si potrà allenare individualmente. L’idea di base sembra essere quella di consentire agli atleti di mantenere il tono muscolare, senza bloccare tutto: fermando l’attività in modo completo, infatti, il rischio era di dover impostare da zero una nuova preparazione atletica, facendo slittare ulteriormente il nuovo inizio dei campionati. Un pensiero, chiaramente, fatto ragionando per ipotesi e al netto del fattore sanitario e di un’emergenza preoccupante e con dati in crescita.

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