Basket

La Virtus passa 66-87, ma l'esordio della Vanoli non delude

Vanoli Cremona – Virtus Segafredo Bologna 66-87

Vanoli: Feraboli 1; Trunic 2; Williams 7; Poeta 12; Mian 9; Cournooh 15; Palmi 13; Donda 7; Marchetti; Gallo; Ferrari.  All. Galbiati

Virtus Segafredo: Tessitori 10; Abass 10; Pajola 8; Alibegovic 9; Markovic 8; Ricci 10; Adams 3; Hunter 6; Weems 3; Teodosic 11; Gamble 9. All. Djordjevic.

Prima al PalaRadi per la Vanoli che affronta in Supercoppa una delle avversarie più toste della serie A, la Virtus Segafredo Bologna. È l’esordio in panchina di coach Galbiati che dirige una squadra a cui mancano ancora gli americani, ad eccezione di Jarvis Williams appena entrato in gruppo. La sfida è di quelle impossibili e fin dall’avvio Bologna si dimostra avversaria tosta, Cremona gioca leggera come fosse un’amichevole. È Poeta a mettersi in mostra nel primo quarto riagganciando gli ospiti sull’8 pari, costruito tutto da Poeta. La Vanoli si porta addirittura in vantaggio sul 19-15 grazie alle triple di Mian e Palmi. Primo quarto che si chiude 22-17.
Nel secondo si rifà sotto la Virtus che prima accorcia e poi prova a prendere il largo, complice qualche errore di troppo della Vanoli. Teodosic si prende un antisportivo mentre in campo si continua a lottare su ogni pallone. Squadre al riposo con Bologna in vantaggio 38 a 32. Per Cremona 11 punti di Palmi e 10 di Poeta.

Dilaga Bologna nel terzo e si porta a +9. È una lotta impari ma è Cremona a metterci più cuore e grinta per non consentire a Bologna di passeggiare sul parquet del Palaradi. Palmi si mette in evidenza, Williams comincia a prendere confidenza e regala un alley-oop su invito di Poeta. Il quarto si conclude con una schiacciata di Donda sulla sirena cancellata dall’instant replay (56-62).
Nel quarto finale spazio anche ai giovani della Vanoli Young, rompe il ghiaccio Gallo (2004), seguito da Ferrari e Feraboli e poi Marchetti. Bologna prende il largo e chiude facile 66-87. Vince la Virtus come da previsioni ma la Vanoli non sfigura affatto e si prende gli applausi dei pochi presenti al Palaradi.

Cristina Coppola

 

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