Cremo, Bisoli: 'Una salvezza che vale come aver vinto un campionato Col Pordenone per onorare lo sport'
“Sono molto soddisfatto, paragono questa salvezza all’aver vinto un campionato”. Inizia così la conferenza stampa di Pierpaolo Bisoli, la prima dopo la salvezza acquisita e alla vigilia dell’ultima di campionato contro il Pordenone, in programma domani sera, venerdì 31 luglio, allo Zini. “Quando sono arrivato – spiega Bisoli – la situazione era delicata, anche se non l’ho fatto trasparire a giocatori e società: tuttavia avevo grande entusiasmo e non avevo dubbi di portare la nave in porto perché conoscevo il valore umano e tecnici dei ragazzi. I fatti mi hanno dato ragione: ora stiamo viaggiando ad una media da promozione diretta”. Il tecnico quindi aggiunge: “Ho trovato grande disponibilità, nonostante sia molto esigente. Poi è maturato un grande feeling con i direttori e sono contento di aver dato una piccola gioia diventata grande ad una persona come il Cavaliere che soffre quando la Cremonese non vince. Infine, avevo un impegno morale con la gente di Cremona: quando sono arrivato ho capito la sofferenza per il Covid e ho cercato di regalare un momento di sollievo”.
Dalle cene per copattare la squadra all’abbigliamento societario sempre indosso, Bisoli sottolinea: “Sembro burbero e cattivo, invece studio la situazione dove arrivo: il popolo di Cremona vuole vedere una squadra che fa fatica in campo per ottenere dei risultati. Non vado alla ricerca di etichette, vado in giro con la tuta del club e sono orgoglioso di andare in giro così”. Ma oltre al gruppo, il tecnico racconta come ha cambiato la Cremonese (qui l’analisi tecnica della Cremonese): “I valori tecnici c’erano, ma la mente era annebbiata. Sono partito dalle caratteristiche dei giocatori: penso che questa sia una squadra che deve giocare in velocità con poco spazio dietro alle spalle. E’ stato difficile trasformare questa squadra da una di alta classifica ad una provinciale, anche se non è detto che una provinciale non riesca a vincere: lo spettacolo è vendere fumo. Ho cercato di dare questo abito alla formazione perché fare 27 tocchi per andare al tiro non è congeniale a questa squadra”.
Ora la testa, però, passa al Pordenone: “Dopo la trasferta di Castellammare di Stabia ho dato un giorno di riposo ai ragazzi perché se lo meritvano, ma mercoledì, dopo aver fatto loro i complimenti ho chiesto loro se qualcuno volesse prendersi una giornata di pausa, perché voglio gente motivata, ma nessuno si è tirato indietro”. L’allenatore grigiorosso, infatti, sottolinea: “Vogliamo chiudere nel migliore dei modi, dovranno sudare sette camicie per batterci. Vogliamo anche onorare lo sport, la società e i tifosi, cercando di dare ulteriori soddisfazioni a loro, oltre che proseguire la nostra striscia positiva. E poi è giusto onorare lo sport, oltre che Con la Juve Stabia mi sono arrabbiato per aver preso gol al 94′ perché le squadre vincenti prendono pochi gol”.
Tuttavia, un po’di turn over ci sarà, anche pensando alla prossima stagione. Terranova dovrebbe stare fuori, così come Claiton. In porta spazio a Volpe (“Se l’è meritato per l’atteggiamente mostrato, ma questo non toglie nulla a Ravaglia: l’ho lasciato ragazzino e l’ho ritrovato uomo. Ha dato tantissimo per la Cremonese e si è sobbarcato una responsabilità importante”) e davanti a Celar, mentre non è escluso che anche qualche Primavera possa essere del match. Carezze arrivano anche per Ciofani, al di là dell’ultima doppietta: “E’ un giocatore fondamentale, anche prima di questi gol l’ho portato come esempio davanti ai suoi compagni: se certe cose, come rincorrere un avversario dopo aver perso palla, le fa il re dei bomber della Serie B lo possono fare tutti. Non poteva avere disimparato come si segnava, abbiamo lavorato in modo mirato con lui”.
Sarà poi tempo di guardare al prossimo anno, con Bisoli che ammette: “Mi piacerebbe ripetere questa stessa situazione nelle prime 15 partite del prossimo anno: non sarà facile ma mi auguro rimanga questo spirito con questo spirito e questa voglia, anche se dobbiamo migliorare su tante cose ancora. Per quanto mi riguarda, mi sento abbastanza tranquillo di rimanere e ho sempre detto che sono disponibile ad allungare il contratto perché sono convito che con questa proprietà alle spalle e questa dirigenza si possa fare bene. Per vincere ci vuole tempo, ma abbiamo iniziato a mettere delle basi e a costruire una mentalità vincente: ci sono tutte le condizioni per cercare di costruire qualcosa di importante”.