Basket

Ruth Vanoli: 'Settore giovanile è un patrimonio sportivo ed educativo da salvaguardare'

Non solo prima squadra. Ruth Vanoli, Presidente della Vanoli Young, ha fatto il punto sul settore giovanile. La linea verde del club conta più di 300 tesserati.

“In questi anni il settore giovanile è cresciuto in numero e qualità. Abbiamo 200 bambini che frequentano il minibasket divisi in 9 centri tra Cremona e Soncino, guidati da 17 istruttori altamente qualificati. A settembre abbiamo introdotto anche un corso tutto al femminile, a testimonianza che la pallacanestro si tinge sempre più di rosa e sul territorio attrae un numero di bambine sempre più elevato.

Parallelamente, sono anni che la Vanoli Basket è presente nelle scuole primarie e vicina ai bambini con allenatori e giocatori della prima squadra grazie al “Progetto Scuole”, un progetto che prevede interventi di easy basket gratuiti e di qualità nelle scuole della provincia cremonese al fine di far conoscere il Settore Minibasket e di lasciare agli insegnanti strumenti formativi di pallacanestro nelle ore di motoria.

Poi c’è la Vanoli Young, 6 squadre dall’Under 13 all’Under 20 regionale e la C Gold targata Sansebasket per un totale di 100 ragazzi, guidate da allenatori professionisti. Numeri decisamente importanti per l’intero movimento.

E non dimentichiamoci il Baskin. Dal 2016 il Pepo Team del Presidente Gianluca Rossi è diventato ufficialmente squadra affiliata alla Vanoli Basket, diventando ancora di più veicolo di trasmissione dei valori fondanti lo sport, come l’inclusione, la partecipazione, la conoscenza dei propri limiti e delle proprie abilità, il rispetto degli altri. Una partnership non solo sportiva che ha coinvolto in particolare i ragazzi della Vanoli Young, che a turno durante l’anno si sono allenati con la squadra di baskin, diventando gli allenamenti a tutti gli effetti una parte del percorso sportivo e umano dei nostri tesserati, nell’ottica di un miglioramento a 360 gradi tra scuola, sport e arricchimento personale. Inoltre da settembre, con la collaborazione del coach del Pepo Team Vanoli Manuel Generali, è nato il primo corso di baskin children e junior per bambini e ragazzi dalla terza elementare alla terza media, che permette a giovani normodotati e giovani disabili di giocare nella stessa squadra.

I giovani coinvolti nella Vanoli Basket sono moltissimi. Non si vuole di certo disperdere il patrimonio sportivo, educativo e sociale che si è creato, ma sussistono delle problematiche non indifferenti.

Al momento il protocollo della Fip stabilisce prescrizioni (tra cui distanziamento sociale di almeno 2 metri e niente contatti) di difficile gestione e che poco conciliano con l’attività sportiva, implicando allenamenti individuali o comunque con un piccolo gruppo di atleti che non raggiunga la soglia dell’assembramento.

Considerando che a Cremona ci sono poche palestre e molte società sportive, come gestire il sovraffollamento degli impianti? come si alterneranno i ragazzi delle varie squadre per allenamenti e partite? come verrà gestita la sanificazione continua degli spazi? Chi si accollerà le spese e i controlli?

Inoltre, come possiamo pensare ad organizzare trasferimenti e trasferte se questi implicheranno l’impiego di più mezzi a garanzia del rispetto del distanziamento sociale?

Soprattutto, come già sottolineato, chi si prenderà la responsabilità in caso di contagio? Se la responsabilità ricade sulle società sportive difficilmente si potrà ricominciare poiché impossibile riscontrare se una persona si è ammalata in palestra o altrove.

Queste linee guida potranno subire modifiche nel futuro e più volte. Per gestire seriamente una società servono certezze, oggi il basket e lo sport – in particolare quello di squadra – non ne ha.

Quando e se ci saranno le condizioni per ripartire in sicurezza, andranno rimodulati e rivisti probabilmente anche certi approcci. Basterà buttare un pallone in mezzo al campo perché tutto si riattivi? o gli effetti dell’isolamento forzato dei ragazzi andrà misurato? Anche questo andrà ripensato, non possiamo fare finta che non sia accaduto niente. Certe didattiche andranno ripensate da zero.

Tutti hanno a cuore, in un momento così difficile, il futuro dei giovani. Lo sport di squadra dovrà e potrà essere una cura con cui ritrovare contatti sani, fiducia nell’altro, condivisione, socialità. Non sapremo quando e se accadrà ma dovremo essere pronti. E’ un nostro dovere restituire un punto di equilibrio ai ragazzi e ai bambini. Ma ad oggi nulla è programmabile, oltre agli allenamenti individuali che, anche se virtuali, non si sono mai interrotti.

I ragazzi del settore giovanile si allenano da marzo in videochat, con allenamenti individuali, disponibilità e grande senso di responsabilità degli allenatori, ma il basket è sport di squadra, non solo di fondamentali tecnici e preparazione fisica. I genitori attendono come tutti noi: a volte vorrebbero certezze, ma chi può darne con coscienza in questo momento?

La Cremona Basketball Academy continuerà ad esistere e la collaborazione con la Sansebasket ci sarà a prescindere. Come, non possiamo saperlo. Ad oggi abbiamo attive due foresterie, con 10 ragazzi tra i 15 e i 19 anni. Chi se ne assume una responsabilità così grande in questo momento? Il concreto delle situazioni è indefinibile, incerto. Di certo restano solo le intenzioni.”

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