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La gioia di Vialli: 'Sto meglio, gli ultimi esami non hanno evidenziato segni di malattia'

(foto Sessa)

“Ora sto meglio”. Sono queste le parole che Gianluca Vialli ha affidato a La Repubblica in un’intervista in cui ha parlato del suo stato di salute e del futuro. Vialli, indimeticato bomber, tra gli altri, della Cremonese, oggi è capo delegazione della Nazionale Italiana con la quale avrebbe dovuto partecipare ad Euro 2020, competizione poi rimandata al prossimo anno.

La cosa più importante è la salute, anche se il classe 1964 di Grumello Cremonese sottolinea: “Vorrei che la famosa frase ‘Quello che conta è la salute’ diventasse davvero centrale. Vorrei che non accettassimo più nessun taglio alla sanità pubblica, che non crollassero più i ponti e che la sicurezza delle persone diventasse prioritaria. Vorrei che ci ribellassimo a queste città piene di smog che uccide”.

A proposito di salute, in ogni caso, Vialli racconta: “A dicembre ho concluso 17 mesi di chemioterapia, un ciclo da 8 e un altro da 9 mesi. Un percorso durissimo dal punto di vista fisico e mentale, anche per uno tosto come me”. Gli ultimi esami però “non hanno evidenziato segni di malattia” con l’ex grigiorosso che ammette: “Sono felice, anche se lo dico sottovoce. Normalità significa vedersi di nuovo bene allo specchio e osservare i peli che ricrescono. Non devo più disegnarmi le sopracciglia a matita. Può sembrare strano, ma in questo momento mi sento più fortunato rispetto a tanti altri”.

Sul ritorno in campo il cremonese è chiaro: “Si dovrebbero dimenticare gli interessi di parte e gli egoismi, ma capisco i presidenti dei club: sono di fronte a una crisi mai vista e qualcuno inevitabilmente ci rimetterà. L’errore da non commettere però è farsi prendere dalla fretta. Si abbia fiducia nelle competenze dei medici e di chi ci prescrive cosa fare: preghiamo che lo sappiano davvero. E si torni in campo solo quando gli esperti diranno che è possibile”.

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