Il primo giorno di Bisoli: 'Chiamata della Cremo non si può rifiutare, con la passione ci salveremo'
E’ cominciata con una doppia seduta di allenamento l’avventura di Pierpaolo Bisoli sulla panchina grigiorossa. “Era un mio piccolo sogno – ha dichiarato Bisoli – venire in questo club perché è una grande realtà, ha una rosa importante e conoscevo sia i valori umani di tanti giocatori che quelli tecnici. La chiamata della Cremonese non si può rifiutare, è una delle società più importanti della categoria”. Il tecnico emiliano ammette di aver visto dal vivo la squadra tre volte in questa stagione e che a inizio campionato l’aveva inserita “tra le pretendenti alla vittoria”. In ogni caso il neo allenatore della Cremo è consapevole del lavoro che lo aspetta: “E’ chiaro che se siamo in questa posizione qualcosa è mancato quindi dobbiamo essere bravi a resettare tutto e a far convergere le forze in un’unica direzione per venir fuori da questa situazione. I problemi ci sono stati, altrimenti non avrei avuto la fortuna di ricevere questa chiamata. Spero di risolverli il prima possibile, ma sono convinto che anche i colleghi che mi hanno preceduto hanno cercato di farlo: purtroppo non tutti i matrimoni riescono. Tuttavia sono convinto che con l’aiuto di tutti riusciremo ad uscire da questa situazione”.
Bisoli si è quindi tuffato subito nel lavoro, con in mente qualche cambiamento. Non è infatti escluso che possa optare anche per un cambio di modulo, virando verso il 4-3-3, anche se l’ex Padova chiarisce: “I giorni sono pochi, ma cercherò lo stesso di dare qualcosa che è nel mio dna. Le partite non si vincono con i moduli, ma con la grinta, la cattiveria, col gruppo e la voglia di lavorare: non bisogna accontentarsi mai né venire al Centro Sportivo per timbrare il carellino”. “In ogni caso – prosegue – qualcosa ho provato a cambiare, ma aspettatevi che provi una cosa per una settimana e alla domenica faccia altro perché l’attenzione dei giocatori è fondamentale. Devo esaltare il prodotto che la Cremonese mi dà e portare a casa il risultato per quello che la Cremonese mi ha preso. Non mi interessa giocare con la difesa a tre o a quattro, ma portare a casa il risultato: comunque qualcosa di diverso ci sarà”.
La parola chiave per il nuovo tecnico grigiorosso è però la passione: “Sono convinto che prima del lavoro ci sia una parola più importante: la passione. Per la società, i compagni, la maglia e lo sport che facciamo, ma anche per chi ci paga, per chi ci viene a vedere e per il compagno che ci guarda dalla panchina. Se lavoriamo senza passione non raggiungiamo il massimo”. Bisoli indica anche chi è stato il suo modello da allenatore: “Ho avuto sette anni Mazzone e mi sono ispirato molto a lui, soprattutto per il modo con cui si poneva in campo e trasmetteva la sua voglia di vincere. Poi ho preso qualcosa da tutti gli allenatori che ho avuto perché ho avuto fior di allenatori e da questa miscela ho cercato di trasmettere le mie idee da ‘allenatore i campo’ quale ero cercando di modellarle sulle squadre che avevo e di agevolare i giocatori assecondando le proprie caratteristiche”.
Un ultimo pensiero viene poi rivolto alla situazione legata al coronavirus: “Non esiste un calcio senza tifosi, dobbiamo essere un blocco unico con loro: penso che questo sport sia uno spettacolo che deve essere visto dalla gente. Ovviamente mi dispiace questa situazione, ma dobbiamo essere intelligenti e tenere conto delle disposizioni del governo perché dobbiamo uscire il prima possibile da questo problema sperando che il calcio porti un po’ di gioia”.