Da riprogrammare i playoff
arrivò a Bozzolo, il ricordo
Aveva 88 anni
tutti gli incontri di Serie B
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Si chiudono in maniera estremamente positiva i campionati del mondo di Berlino di ciclismo su pista per un’Italia a trazione cremonese. Sia il quartetto maschile che quello femminile hanno staccato il biglietto per le Olimpiadi di Tokyo. Gli uomini con la terza migliore prestazione mondiale di sempre (3’46”513) nonostante fossimo privi di uno degli uomini storici del quartetto (Bertazzo) ed alcuni giunti a Berlino non in perfette condizioni (Plebani, alfiere Biesse Arvedi Premac). Se a ciò si aggiunge che in questo gruppo possono trovare spazio sia giovani di talento come Milan che ‘signori’ del tondino come Viviani, gli Azzurri possono guardare con fondato ottimismo al prossimo appuntamento olimpico. “Saremo a Tokyo per un risultato di assoluto prestigio”, scrie infatti sul proprio sito la Federciclismo.
Se Filippo Ganna ha scritto, qui a Berlino, la storia del ciclismo mondiale, Miriam Vece l’ha fatto per il ciclismo italiano. La ventiduenne di Romanengo conquista il primo podio azzurro nei 500 metri. Il suo bronzo (in 31″171), a soli 50 centesimi dall’oro della tedesca Friedrich, unito al record italiano nei 200 metri lanciati (10”580) dicono che “siamo di fronte ad un vero talento della velocità”, come sottolineano dalla Federazione, e per il CT Salvoldi “la soddisfazione è tanta”. Tra le note positive in ottica cremonese, anche il Bronzo conquistato da Francesco Lamon e Michele Scartezzini (entrambi atleti Biesse Arvedi Premac) nell’Inseguimento a squadre Uomini.