Cremonese

Cremonese, il girone d'andata più difficile dal ritorno in Serie B

(foto Sessa)

Si è chiuso nel peggiore dei modi il 2019 per la Cremonese che con la sconfitta in casa del Pordenone si affaccia al nuovo anno in zona playout. Uno scenario difficilmente immaginabile ad inizio stagione, quando al termine del mercato da più parti si pronosticava una Cremo in grado di lottare al vertice o almeno in una situazione di classifica tranquilla che strizzasse l’occhio ai playoff. Invece i 21 punti raccolti sin qui dalla squadra allenata prima da Massimo Rastelli e ora da Marco Baroni non sono stati sufficienti. C’è quindi delusione in tutto l’ambiente grigiorosso, anche se il recupero della partita con lo Spezia potrebbe far cambiare – in parte – volto alla graduatoria. La salvezza diretta oggi rimane a due punti, mentre la zona playoff è a 6 lunghezze, anche se in questo momento appare più lontana di quanto non dicano i numeri. A mitigare, lungo il cammino, l’amarezza ci ha pensato parzialmente la Coppa Italia, con la Cremonese che sarà di scena sul prestigioso prato dell’Olimpico il prossimo 14 gennaio (calcio di inizio alle 18.00, nda) contro i campioni in carica della Lazio, una delle formazioni che ha chiuso meglio quest’anno.

Se il girone d’andata del 2017/18 era stato eccezionale (32 punti, 1,5 di media a partita), i numeri di questa stagione sono comparabili a quelli dello scorso anno: rispettivamente 22 e 21 punti e una media di 1,16 e 1,22. La posizione di classifica, però, era ben diversa. Con Tesser ci si era arrampicati fino alla quinta posizione al momento della sosta di gennaio a 5 lunghezze dalla promozione diretta (e +10 sui playout), ma anche lo scorso anno la situazione era più tranquilla: girigiorossi undicesimi a +5 dai playout e -4 dai playoff.


Anche il numero di reti segnate è crollato nel corso delle tre stagioni di B, finendo per essere meno della metà rispetto a quelli messe in fondo al sacco a fine 2017, il primo semestre dal ritorno in B, con Attilio Tesser in panchina (ma in 3 partite in più, nda). La media dei gol fatti è scesa da 1,3 a partita proprio sotto la guida Tesser allo 0,7 attuale, passando per l’1,11 della passata stagione. Piuttosto stabile, invece, il numero dei gol subiti: in ordine cronologico 21, 18 e 19 con medie simili (rispettivamente 1, 1 e 1,05).

Guardando, infine, i singoli allenatori (con statistiche sempre ferme al dicembre del rispettivo anno, per cui, ad esempio, non vengono contati i gironi di ritorno di Tesser nel 2018 e Rastelli nello scorso anno, nda), è comunque il tecnico della promozione quello ad aver raccolto i risultati migliori: 32 punti (1,5 di media) frutto di 7 vittorie e 11 pareggi. A seguire il Rastelli dell’autunno 2019 (1,4 di media per 10 punti totali) davanti al Rastelli di 12 mesi fa (1,25 di media, 10 punti conquistati), davanti a Mandorlini (12 punti a 1,2 di media) e Baroni (11 punti a 1 di media). La media gol più alta si è fatta registrare sotto la gestione Rastelli 2018 (1,25 gol a partita), mentre quella del 2019 ha portato al miglior dato di reti incassate (0,7 di media). Media gol realizzati più bassa, invece, per Baroni (0,6), mentre proprio Rastelli 2018 ha il dato più alto di reti concesse a partita (1,25): il più basso è invece ad appannaggio di Mandorlini (0,8).

mtaino

 

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