Vanoli, Sacchetti: 'Con Varese partita sempre particolare, serve giusta mentalità'
Coach Meo Sacchetti ha presentato nella consueta conferenza stampa, questa settimana di giovedì, il match interno tra la Vanoli e la Pallacanestro Varese in programma domani, sabato 21 dicembre, alle 20.30: “Giochiamo con Varese, partita sempre particolare per me e per il trascorso: ultimamente abbiamo non buoni ricordi con la Openjobmetis tranne quello della Coppa Italia. E’ una squadra molto aggressiva e dovremo saperla affrontare, ultimamente sono anche molto pericolosi nel tiro da fuori e tutti hanno punti nelle mani. E’ una partita molto sentita da parte mia e spero di riuscire a trasmettere questo ai ragazzi”. Sacchetti fa quindi il punto sull’infermeria: “Al di là degli infortunati noti, gli altri stanno bene: giocheremo con gli stessi giocatori che erano a Pistoia più, se tutto va bene, il nuovo arrivato. Richardson è un buon atleta e un buon tiratore, vediamo di sfruttarlo nel sistema, un sistema in cui i giocatori che hanno qualità emergono”.
Il coach poi fa un passo indietro: “A Pistoia non mi è piaciuto l’approccio alla partita: è vero che siamo in una situazione di emergenza a causa degli infortuni, ma ciò lo puoi pagare per stanchezza, non di certo nel primo quarto; essere sotto di 15 punti con un solo fallo nel primo quarto a 1 minuto dalla fine vuole dire non essere presenti. La sconfitta a Pistoia ci può stare, è l’atteggiamento che critico”. “Non possiamo – aggiunge Sacchetti – giocare senza la giusta mentalità, senza il giusto agonismo, non possiamo permettercelo. Dobbiamo aggredire subito la partita perché non siamo il tipo di squadra che può iniziare male e poi svoltarla in corso d’opera. Non stiamo tirando bene da 3 nonostante ci stiamo molto allenando su questo fondamentale; i ragazzi non si devono abbattere se sbagliano un tiro ben costruito, devono avere confidenza e fiducia, invece quando non segnano iniziano a essere titubanti”.
Il tecnico poi conclude: “Sarà l’ultima partita dell’anno al PalaRadi, speriamo ci sia una bella cornice, che è importante, aiuta a trovare la concentrazione, ma sono dell’idea che debba essere la squadra a trascinare il pubblico”.