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Vanoli mai in partita, disfatta contro Cantù: 54-78

foto Sessa

Vanoli Cremona – Acqua San Bernardo Cantù 54-78 (14-29; 33-49; 47-58;)
VANOLI CREMONA: Saunders 15, Mathews 3, Sanguinetti n.e., Diener 6, Ruzzier, Sobin 10, De Vico 3, Tiby, Stojanovic 5, Palmi 2, Akele 6. All. Sacchetti
ACQUA SAN BERNARDO CANTU’: Young 11, Collins 8, Procida, Clark 13, La Torre 3, Hayes 10, Wilson 21, Burnell 7, Barapapè n.e., Simioni, Rodrigues, Pecchia 5. All. Pancotto

Arbitri: Vicino, Bettini, Capotorto

Conviene approcciare il commento di questa gara con un pizzico di romantico amarcord per evitare di vedere tutto più nero del nero. Allora diciamo pure che fa piacere che Cesare Pancotto, al ritorno da applauditissimo ex, se ne torni a casa con due punti in saccoccia.
Per il resto, invece, c’è poco da ridere e paradossalmente il giustissimo -24 incassato da Cantù rischia di non essere la notizia peggiore. E’ probabile che stia ancora riecheggiando tra le mura di un ammutolito PalaRadi l’urlo di dolore di Travis Diener, accasciatosi in avvio di quarto periodo toccandosi la parte posteriore della coscia.
Capitano imbestialito e sull’orlo delle lacrime, costretto a lasciare il campo con l’aria di chi non si sentirà dare buone notizie in settimana.
Rischia di essere un colpo al cuore della già fragile Cremona, che dopo la brutta gara del Taliercio aveva l’imperativo di provare ad approfittare del doppio turno interno con squadre certamente da non sottovalutare ma altrettanto sicuramente non al livello della Reyer.
Approccio completamente sbagliato invece: idee in attacco ai minimi storici, intensità rivedibile e incapacità di rispondere per le rime ad una giovanissima e rivoluzionata Cantù, che invece le mani addosso le ha messe sin dal primo minuto (citofonare “Pecchia” per maggiori informazioni).
Wes chiaramente sorvegliato speciale della difesa ospite e in una giornata non eccelsa del tuttofare vanoliano sono emersi tutti i limiti di un supporting cast che nemmeno la ritrovata coppia Travis-Ruzzier riesce ad innescare.
E dire che Cremona aveva pure sostanzialmente impattato la lotta a rimbalzo, strappato 23 carambole offensive e tirato 20 volte in più degli avversari. Dati comunque insufficienti ad abbattere la soglia del -8, con Cantù però brava a trovare sempre la giocata giusta per rispedire al mittente i tentativi di rimonta.
Difficile parlare di cifre questa sera: Cantù ha meritato su tutti i fronti, ma è complicato pensare di salvarsi con questo tipo di atteggiamento, pur con tutte le attenuanti del caso.
La settimana potrebbe portare novità dal mercato, probabilmente ne porterà di poco confortanti dall’infermeria.
Mai come questa volta, tabula rasa e ripartire dalla Fortitudo, perchè nello specchietto retrovisore Pistoia inizia a sfanalare.

Alberto Guarneri

foto Sessa

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