Basket

La Vanoli vince ancora Trieste battuta 89-81 Ora conduce la serie 2-0

(foto Sessa)

Cremona-Trieste 89-81 (25-24; 42-43; 65-59)
VANOLI CREMONA: Saunders 8, Sanguinetti n.e., Gazzotti, Diener 10, Ricci 8, Ruzzier 12, Mathiang 8, Crawford 23, Aldridge 14, Stojanovic 6. All. Sacchetti
ALMA TRIESTE: Coronica, Peric 6, Fernandez 3, Wright 2, Strautins 16, Cavaliero 12, Da Ros 12, Sanders 9, Knox 21, Dragic, Mosley, Cittadini n.e.. All. Dalmasson
ARBITRI: Rossi, Vicino, Bettini.

L’Allianz Dome sarà anche un mezzo spauracchio, ma adesso la patata bollente lasciamo pure che se la gestisca l’Alma. 2-0 signori, dopo una gara che per qualità, intensità e numero di contatti ha ricordato molto il primo atto. L’hashtag #wediehard sarà anche proprietà della Dolomiti Energia Trento, ma questa Vanoli non la ammazzi nemmeno con i proiettili d’argento.

Si, perchè non è da tutti andare al riposo lungo sotto di una sola lunghezza tirando con un misero 3/14 da tre. Per la verità, ci sono tante cose ‘non da tutti’ in questa Cremona. Affronti la miglior squadra da tre punti del campionato? La tieni al 27% dopo due gare. Affronti i due migliori tiratori dalla lunga del campionato? 2/11 complessivo da parte di due satanassi come Fernandez e Sanders.

In Gara 1 Mosley ha intasato il traffico aereo e Dragic l’ha tenuta in piedi col talento? Semplicissimo, in Gara 2 virgola per entrambi, lavorando divinamente sui rifornimenti e sulle rollate del primo e mettendo fisico ed astuzia contro il secondo. Poi metteteci la vittoria a rimbalzo, aggiungete una panchina che dopo i 10 punti di domenica ne sforna 26 e mescolate il tutto senza dimenticare l’11/21 da 3 nel secondo tempo: ne esce un’altra vittoria meritata, con la sensazione che a Trieste ora serva soprattutto non sbandare a livello mentale.

Il trasferimento a nord-est ringalluzzirà sicuramente la banda di Dalmasson, ma ora le spalle sono discretamente al muro, non solo per il 2-0. Di Drew e dei suoi 23 punti quasi non vorremmo parlare per non rischiare di scadere nel lapalissiano (senza una difesa spesso oltre il limite non lo tengono nemmeno se stasera firmano Bruce Bowen) e il compito ci è anche facilitato dagli altri volti di quello che chiamare “supporting cast” appare sempre più riduttivo.

14 con 4 triple per PJ, con un lavoro oscuro difensivo pazzesco su una marea di situazioni. 12 per uno spavaldo e ormai maturo Ruzzier, che dal Capitano (10+5 assist per Aladiener) sta assorbendo tutti i nutrienti possibili. E poi Ricci che finalmente si sblocca, Voja che limita le forzature e difende come un ossesso, Mango che timbra il suo 8+14 senza batter ciglio, Gazzotti che tiene il campo quando chiamato ad allungare le rotazioni.

Si scrive e si legge ‘squadra’, chi vi scrive sta solo provando a raccontarvi un’altra puntata di un sogno. Perché tale rimane ed ha il vantaggio di essere gratis, ma ormai rimanere coi piedi per terra, per quanto doveroso, sta diventando sempre più difficile.

Alberto Guarneri

Fotoservizio Francesco Sessa

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