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Cremona Circuit aperto ai paraplegici: il sogno a due ruote di Massimo e Davide diventa realtà

Due ragazzi con la passione per la moto. E un problema che appariva insormontabile per consentire loro di coltivarla: perché Maurizio Zedda, origini sarde ma residente a Bolgare, provincia di Bergamo, è divenuto paraplegico a causa proprio di un incidente sulle due ruote, mentre Davide Menici, di Capo di Ponte, provincia di Brescia, paraplegico lo è dalla nascita. Grazie al lavoro del Motoclub Ride to Life di Acquanegra sul Chiese, sorto nel 2016, col presidente Tiziano Pellini e il figlio Michele e alla sponda del Cremona Circuit di San Martino di Alessandro Canevarolo la disabilità non è più stata un ostacolo per realizzare un sogno per due. Non si pensi a giri di pista a passo d’uomo. Tutt’altro: Zedda è arrivato a 250 km orari, Menici a 220 (“ma al Mugello ho toccato i 252 km orari” spiega).

La soddisfazione per Tiziano e Michele Pellini è grande, mista magari a una sanissima invidia. Tiziano Pellini, accompagnato oltre che dal figlio anche dalla moglie Sonia Gagliardi e dai consiglieri del club Valentina Bignotti, Ivan Albieri, Cristina Lambri e Gianmaria Liprandi, dal 2014 insegue questo sogno: poter mandare in pista ragazzi paraplegici. Non sono molte le piste in Italia a consentire tutto questo, per motivi di sicurezza. In caso di incidente, infatti, il ragazzo paraplegico non può mettersi al riparo in autonomia. Ma a San Martino del Lago sono previsti punti di soccorso più ravvicinati rispetto ad altre piste.

Stavolta poi sono stati seguiti particolari protocolli con un sistema di sicurezza automatico in caso di caduta, del quale per fortuna non c’è stato bisogno. Le due moto avevano anche cinture particolari, una modifica nel cambio, un freno a pollice per le ruote posteriori (quello per le ruote anteriori è identico alle altre moto), soprattutto un cavalletto azionato alla partenza e all’arrivo per consentire di stare in equilibrio. Così tutto è andato per il meglio. Tra i presenti pure Marco Zani di Casalmaggiore dell’Associazione Nazionale mutilati e invalidi del lavoro. Pure lui ha così potuto assistere a quella che, per Maurizio e Davide, è stata una corsa verso la gioia…

Giovanni Gardani

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